Settimana intensa per il Tesoro, che oggi tiene un’asta per l’emissione di nuove tranche relative a un BTp short e due BTp€i. Domani sarà la volta del nuovo Bot a 6 mesi e dopodomani dei titoli di stato a medio-lungo termine. La raccolta complessiva si attesterà fino a un massimo di 20,25 miliardi di euro. L’intenzione sembra di capitalizzare al massimo la buona fase per i nostri bond, così da minimizzare le emissioni lorde residue nell’ultimo trimestre. E questo venerdì ci sarà anche l’emissione del nuovo BTp a 5 anni. L’importo offerto varierà tra un minimo di 3,5 e un massimo di 4 miliardi.
La data di regolamento per le sottoscrizioni è fissata per l’1 ottobre.
Tasso annuale al 2,85% lordo
All’asta supplementare di lunedì 29, riservata agli “specialisti in titoli di stato”, saranno offerti altri 1,2 miliardi. Potenzialmente, il nuovo BTp a 5 anni parte con una “size” superiore ai 5 miliardi. Il titolo ha scadenza in data 1 febbraio 2031. Quanto alla cedola, stacca il 2,85% lordo annuale. Il pagamento avviene con cadenza semestrale. Dunque, ogni sei mesi l’obbligazionista riceverà l’1,425% del capitale nominale.
Prima cedola corta a febbraio
Non sarà così per l’1 febbraio prossimo, quando sarà messa in pagamento la prima cedola “corta”. Essa farà riferimento a soli 123 giorni, quelli che decorrono dall’1 ottobre prossimo fino a quel giorno. Dunque, l’obbligazionista maturerà la quota parte rispetto all’intero semestre di 184 giorni. Per l’esattezza, lo 0,952582%. Su un lotto minimo di 1.000 euro, 9,53 euro lordi o 8,34 euro netti.
Il BTp a 5 anni è un investimento tipico per le famiglie italiane.
Durata non breve, ma neanche eccessiva. Su base annuale, una cedola netta quasi al 2,50% non è male con un’inflazione italiana scesa stabilmente sotto il 2%. Tra l’altro, le aspettative d’inflazione per i prossimi anni restano molto tiepide. Se confermate, la cedola netta in termini reali varrebbe intorno all’1,20%.
BTp 5 anni buon investimento per cassettisti
Se voleste acquistare il nuovo BTp a 5 anni per cercare di rivenderlo a prezzi più alti, invece, non è l’investimento più idoneo. Per quanto saranno possibili apprezzamenti nel caso i rendimenti medio-brevi tornassero a scendere, trattasi di poca roba. Le oscillazioni di prezzo sono ampie per le scadenze lunghe. In questo caso, la “duration” è contenuta. Ciò vuol dire basso rischio, ma anche poco margine di guadagno se i prezzi risalissero. Resta un buon investimento per chi vuole entrare sul mercato obbligazionario senza rischiare granché.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
