Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Ma è vero che 61 anni bastano per la pensione? In effetti c’è chi può andarci a questa età, ecco come

Ecco quando anche 61 anni bastano per la pensione e chi può uscire a questa età con le varie misure che il sistema prevede.
2 mesi fa
2 minuti di lettura
pensione 61 anni
© Licenza Creative Commons

Nel 2026 si potrà andare in pensione a 62 anni con la correzione della quota 103, che diventerà quota 41 flessibile. Questa è una delle potenziali novità che il governo intende introdurre nella prossima legge di Stabilità. C’è poi l’ipotesi di una pensione a 64 anni con 25 anni di contributi: una misura che viene definita quota 89.

Ma se nel 2026 qualcuno compirà 61 anni, quali possibilità concrete avrà di andare in pensione? A prima vista, le opzioni sembrano davvero poche. Eppure esistono situazioni in cui potrebbe essere possibile compiere quella che appare a tutti gli effetti come un’impresa ardua: andare in pensione a 61 anni.

Ma è vero che 61 anni bastano per la pensione? In effetti c’è chi può andarci a questa età, ecco come

Quando si parla di pensioni, l’età pensionabile è il primo tassello da collocare in un vero e proprio puzzle.

La regola generale resta quella dei 67 anni per la pensione di vecchiaia ordinaria, anche per il 2026.

A 64 anni, invece, possono accedere i contributivi puri con almeno 20 anni di versamenti e un assegno non inferiore a 3 volte l’importo dell’assegno sociale. Sempre dal 2026, con 25 anni di contributi, potrebbero uscire a 64 anni anche i non contributivi puri (cioè chi ha iniziato a versare prima del 1996).

A 63 anni e 5 mesi resta l’APE sociale. Ma a 61 anni, quali strade restano percorribili? Una possibilità riguarda Opzione donna, misura che con ogni probabilità sarà confermata anche nel 2026, e forse persino rafforzata.

Con opzione donna occorre accettare il ricalcolo contributivo della pensione, che può comportare tagli significativi all’importo. Tuttavia, grazie a questa misura, l’uscita può avvenire già a 59, 60 o 61 anni, in base a diversi fattori.

Come anticipare la pensione a 61 anni o anche prima, ecco come funziona Opzione donna

La pensione a 61 anni è una possibilità concreta per le donne che soddisfano i requisiti di opzione donna e appartengono alle categorie ammesse. Nel 2026, con il rafforzamento della misura, potrebbero essere abolite le limitazioni per categoria, ma al momento occorre attenersi alle regole attuali.

Queste prevedono l’uscita tra i 59 e i 61 anni, con almeno 35 anni di contributi. Sia età che contribuzione devono essere perfezionati entro la fine dell’anno precedente la decorrenza della pensione. Per esempio, chi esce nel 2025 deve aver maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2024.

Le categorie ammesse oggi sono:

  • invalide almeno al 74%;
  • caregiver che da almeno 6 mesi assistono un parente disabile grave;
  • donne licenziate o addette di grandi aziende coinvolte in tavoli ministeriali di gestione delle crisi.

Per l’uscita con opzione donna occorrono almeno 59 anni di età, ma con regole differenziate:

  • invalide e caregiver con più di un figlio possono uscire già a 59 anni;
  • con un solo figlio, serve avere almeno 60 anni entro il 31 dicembre dell’anno precedente;
  • senza figli, l’età sale a 61 anni.

Pensioni senza limiti di età, ecco come funzionano

Altre possibilità di pensionamento a 61 anni passano da misure che non prevedono limiti anagrafici, ma che richiedono carriere lavorative molto lunghe.

  • La pensione anticipata ordinaria si raggiunge con 42 anni e 10 mesi di contributi (per le donne 41 anni e 10 mesi). Ciò significa che, per uscire a 61 anni, bisognerebbe aver iniziato a versare a 17 anni e senza interruzioni di carriera.
  • L’altra soluzione è la quota 41 per lavoratori precoci. Servono 41 anni di contributi, di cui almeno uno versato prima dei 19 anni di età. È una misura riservata a categorie specifiche:
    • invalidi almeno al 74%;
    • caregiver che assistono da almeno 6 mesi un familiare disabile grave;
    • disoccupati che hanno terminato da almeno 3 mesi la NASpI;
    • addetti a lavori gravosi o usuranti.

Pensioni a 61 anni per gli uomini, a 56 anni per le donne, ecco quando questo è possibile

Un’ulteriore via è la pensione di vecchiaia anticipata per invalidità pensionabile, che prevede almeno 20 anni di contributi.

L’età minima è diversa in base al genere:

  • per gli uomini è fissata a 61 anni;
  • per le donne a 56 anni.

È però necessario un grado di invalidità pari almeno all’80%, riferito alla riduzione della capacità lavorativa nello specifico lavoro svolto dal richiedente. Si parla infatti di invalidità pensionabile, distinta da quella civile o generica.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

pensione di vecchiaia
Articolo precedente

Cantiere pensione di vecchiaia: dentro la “lente” di Itinerari Previdenziali in vista del 2026-2027

Bond del Giappone alla vigilia di un crac?
Articolo seguente

I bond del Giappone sono alla vigilia di una tempesta?