Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni: dal 2026 pensione più alta grazie all’ISEE sotto 35.000 euro

Perché nel 2026 ci saranno pensionati che grazie all'ISEE avranno una pensione più alta e da dove deriva tutto questo.
2 mesi fa
2 minuti di lettura
Maturare arretrati e poi perderli per via dell'INPS che può trattenerli se il contribuente ha maturato degli indebiti, ecco quando accade.
Foto © Licenza Creative Commons

In generale l’ISEE non ha alcun legame con le pensioni, perché non esistono misure che prevedano la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica). E il successivo rilascio dell’ISEE come requisito per l’accesso. Né l’ISEE ha mai inciso sul calcolo dei trattamenti previdenziali.

Dal 2026, però, dovrebbe debuttare una misura che per la prima volta introduce l’ISEE come parametro per i pensionati, permettendo a chi lo possiede di ottenere un assegno più alto. Una novità assoluta, mai sperimentata finora.

Alla luce di questo cambiamento, è evidente che dal 2026 ci saranno lavoratori che, per poter beneficiare di un importo pensionistico migliore, saranno costretti ad avere un ISEE in corso di validità.

Un’innovazione che solleva interrogativi: sarà l’inizio di prestazioni previdenziali sempre più basate sull’ISEE, come già accade oggi per molte misure di natura assistenziale?

Pensioni: dal 2026 pensione più alta grazie all’ISEE sotto 35.000 euro

Avere un ISEE basso in genere facilita l’accesso a prestazioni assistenziali, agevolazioni e bonus. Talvolta l’ISEE è richiesto per ottenere il diritto alla prestazione, altre volte serve per accedere a importi più elevati.

Un esempio è l’Assegno Unico per i figli a carico: spetta anche senza ISEE,. Ma chi presenta un indicatore aggiornato può percepire importi più alti rispetto alla cifra minima.

In altri casi, invece, l’ISEE è determinante sia per l’accesso sia per la misura dell’importo. Tuttavia, questa logica riguarda l’assistenza e non la previdenza. Infatti, chi percepisce una pensione contributiva — cioè ottenuta grazie ai propri versamenti — non ha mai dovuto fare i conti con l’ISEE, né è obbligato a presentarlo.

Un pensionato, salvo necessità di bonus o agevolazioni, non è infatti tenuto a presentare annualmente la DSU. Documento che serve a certificare redditi e patrimoni familiari e da cui deriva poi l’attestazione ISEE.

Con la nuova misura prevista per il 2026, invece, per la prima volta l’ISEE diventerà rilevante anche in ambito previdenziale, garantendo importi maggiori a chi si mantiene entro determinate soglie.

Tutto parte dalle penalizzazioni di assegno, ecco perché

La cosiddetta quota 41 flessibile, che il governo intende inserire nella Legge di Bilancio 2026, consentirà a molti lavoratori di andare in pensione con la combinazione 62 anni di età + 41 anni di contributi.

Questa combinazione esiste già oggi, ma attraverso la quota 103, che però prevede un calcolo contributivo penalizzante. La nuova quota 41 flessibile promette di superare questa penalizzazione, pur mantenendo delle riduzioni diverse da quelle attuali.

La novità è che le penalizzazioni saranno legate all’ISEE. Infatti:

  • chi ha un ISEE fino a 35.000 euro non subirà alcuna riduzione e potrà andare in pensione senza tagli;
  • chi ha un ISEE superiore ai 35.000 euro (o chi non presenta l’ISEE) dovrà accettare un taglio del 2% per ogni anno di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia.

Considerando che la pensione di vecchiaia si raggiunge a 67 anni, chi esce con quota 41 flessibile a 62 anni subirà un taglio complessivo del 10% dell’assegno.

In altre parole, avere un ISEE sotto soglia permetterà di ottenere una pensione più alta.

Mentre chi lo supera o non lo presenta dovrà convivere con una riduzione consistente.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Bond del Giappone alla vigilia di un crac?
Articolo precedente

I bond del Giappone sono alla vigilia di una tempesta?

Crisi dei diamanti scuote il Botswana
Articolo seguente

La crisi dei diamanti spinge il Botswana a voler comprare il colosso De Beers