Dal 1° gennaio 2025 è entrata in vigore una modifica importante nella gestione dell’imposta di successione. La nuova regola prevede che chi eredita deve calcolare e versare autonomamente l’imposta, senza più attendere la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta di una novità che segna un cambiamento significativo rispetto al sistema precedente, dove era l’amministrazione finanziaria a occuparsi della liquidazione dopo la presentazione della dichiarazione di successione.
In redazione è giunto un quesito.
“Salve, leggevo che, dal 1° gennaio 2025, la liquidazione dell’imposta di successione avviene in via autonoma e non più da parte degli uffici. Nel senso che devo provvedervi io e non devo aspettare che sia l’Agenzia Entrate a calcolarla e notificarla dopo io abbia presentato la dichiarazione di successione. Vengo al dunque. Mio padre è deceduto a il 12 ottobre 2024. Quindi, avendo 12 mesi di tempo per presentare l dichiarazione di successione, sto per provvedervi (sono l’unico erede). Chiedo, quindi, se l’imposta di successione che dovrei eventualmente pagare dovrà liquidarla e versarla io prima di presentare la dichiarazione stesso oppure possono presentare la dichiarazione e poi aspetto che sia l’Agenzia Entrate a notificarmi il dovuto?”
Quando si presenta la dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione è un adempimento che devono effettuare gli eredi al decesso di un loro caro.
Si presenta all’Agenzia Entrate, entro 12 mesi dall’apertura. Apertura che coincide con la data del decesso.
A ogni modo non è un adempimento sempre obbligatorio. Infatti, non c’è obbligo di dichiarazione se ricorrono contemporaneamente le seguenti condizioni:
- l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto;
- ha un valore non superiore a 100.000 euro;
- non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.
Laddove ci siano più eredi, è sufficiente che solo uno di essi presenti la dichiarazione indicando anche gli altri.
Le imposte dovute
Quando si presenta la dichiarazione di successione sono dovute diverse imposte da calcolarsi sull’asse ereditario. Se si eredita un immobile, prima di presentare la dichiarazione di successione occorre calcolare e versare le imposte:
- ipotecaria;
- catastale;
- di bollo;
- la tassa per i servizi ipotecari e catastali e i tributi speciali in caso si richiesta dell’Attestazione di avvenuta presentazione della dichiarazione.
L’imposta di successione, invece, è un’imposta non sempre dovuta in quanto sottoposta a franchigia. Ad esempio, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) l’aliquota di imposta pari al 4% da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro.
L’imposta di successione: applicazione delle nuove regole
Detto ciò, le regole per il pagamento dell’imposta di successione (se dovuta) sono cambiate a partire dal 1° gennaio 2025. In sostanza:
- per le dichiarazioni di successione aperte dal 1° gennaio 2025 (quindi, per decessi avvenuti a patire da detta data), l’imposta id successione deve essere autoliquidata e versata dall’erede;
- per le dichiarazioni di successione aperte prima del 1° gennaio 2025 (quindi, per decessi avvenuti entro il 31 dicembre 2024), valgono le vecchie regole.
Pertanto, l’imposta di successione, se dovuta, è liquidata e notificata dall’Agenzia Entrate dopo la presentazione della dichiarazione di successione.
In applicazione di dette regole, dunque, il lettore non deve autoliquidare l’imposta di successione essendo la dichiarazione aperta prima del 1° gennaio 2025.