Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Capitali esteri nel mirino: nuova truffa fiscale che spinge al bonifico

Una nuova truffa online usa falsi avvisi dell’Agenzia delle Entrate per ingannare cittadini e richiedere pagamenti su capitali esteri
3 mesi fa
3 minuti di lettura
truffa
Foto © Licenza Creative Commons

Negli ultimi giorni è stata segnalata una nuova truffa online che sfrutta il nome dell’Agenzia delle Entrate per ingannare cittadini e professionisti. Si tratta di un sofisticato tentativo di phishing che utilizza falsi avvisi di pagamento inviati via e-mail, riguardanti presunte imposte su capitali trasferiti all’estero.

L’obiettivo dei malintenzionati è semplice ma insidioso: spingere le vittime a effettuare bonifici bancari, facendo credere loro che il mancato pagamento comporterà gravi conseguenze legali. Questa strategia punta a creare un senso di urgenza e timore, facendo leva sulla credibilità dell’amministrazione fiscale italiana.

Come funziona la nuova truffa su capitali trasferiti all’estero

Dopo le recenti truffe sulle criptovalute, dunque, i tentativi di inganno continuano.

Secondo quanto riportato nell’avviso sulla truffa imposte su capitali all’estero, i messaggi fraudolenti appaiono estremamente convincenti. Nelle e-mail, i truffatori sostengono che un’autorità fiscale estera — in questo caso l’ente greco Aade — avrebbe segnalato un trasferimento di denaro eseguito dal destinatario, indicando il mancato versamento di una presunta “imposta assicurativa sul capitale”.

Viene indicato un termine perentorio entro cui pagare, pena pesanti sanzioni. Per rendere la comunicazione ancora più credibile, il testo cita uffici e dirigenti dell’Agenzia delle Entrate realmente esistenti, inserendo dettagli autentici che possono facilmente confondere chi legge.

Non si tratta di un messaggio improvvisato: il testo della mail è scritto in modo impeccabile, con grammatica corretta e un vocabolario tecnico adeguato. La formattazione e il linguaggio usati imitano perfettamente lo stile ufficiale dell’amministrazione fiscale. Inoltre, il dominio del mittente appare molto simile a quello autentico dell’Agenzia, un ulteriore elemento studiato per ingannare anche gli utenti più attenti.

Gli elementi che rendono la truffa convincente

Gli esperti hanno evidenziato diversi fattori che aumentano l’efficacia di questo raggiro:

  • Uso di un linguaggio professionale: la correttezza grammaticale e il lessico tecnico creano un senso di legittimità.
  • Dominio di posta ingannevole: l’indirizzo del mittente richiama quello dell’Agenzia delle Entrate, inducendo in errore chi non verifica attentamente.
  • Citazioni reali: vengono menzionati dirigenti realmente in servizio presso l’Agenzia, elemento che rafforza la sensazione di autenticità.
  • Minaccia di conseguenze legali: l’invito a pagare è accompagnato da avvertimenti su possibili sanzioni e azioni giudiziarie, generando ansia e spingendo ad agire in fretta.
  • Senso di urgenza: i messaggi indicano scadenze imminenti, riducendo il tempo a disposizione delle vittime per riflettere e verificare.

Questi accorgimenti dimostrano la crescente sofisticazione delle truffe online, che non si limitano più a messaggi sgrammaticati e palesemente falsi, ma replicano fedelmente lo stile delle istituzioni.

La posizione ufficiale dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha preso le distanze in modo netto da queste comunicazioni “truffa”, dichiarando di non avere alcun legame con tali e-mail. L’amministrazione ha ribadito che i suoi uffici non inviano richieste di pagamento di questo tipo via posta elettronica e che eventuali avvisi ufficiali seguono procedure ben diverse e tracciabili.

Per evitare di cadere nella trappola, l’Agenzia invita a prestare particolare attenzione a ogni messaggio ricevuto, soprattutto quando riguarda presunti debiti fiscali su capitali esteri.

In caso di dubbio, è essenziale verificare la veridicità della comunicazione.

Si raccomanda di controllare sempre l’indirizzo del mittente, di non aprire né compilare allegati sospetti e di non rispondere alle e-mail fraudolente. In alternativa, è possibile consultare la sezione “Focus sul phishing” presente sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, utilizzare i contatti istituzionali indicati sul portale www.agenziaentrate.gov.it o rivolgersi direttamente all’ufficio territoriale di competenza.

Come proteggersi da queste truffe

La truffa in questione è solo l’ultima di una lunga serie di tentativi di phishing che sfruttano nomi e loghi di enti conosciuti per ottenere dati sensibili o denaro. Per difendersi, è utile seguire alcune precauzioni:

  • Verificare il mittente: anche se l’indirizzo sembra ufficiale, un controllo più attento può rivelare piccole differenze rispetto ai domini autentici.
  • Non cedere alla fretta: la pressione psicologica è una delle armi principali dei truffatori. Prendersi il tempo per riflettere e fare verifiche può evitare danni economici.
  • Controllare sul sito ufficiale: in caso di dubbi, confrontare il contenuto del messaggio con le informazioni disponibili sul portale dell’Agenzia.
  • Non scaricare allegati sospetti: gli allegati possono contenere virus o malware capaci di compromettere il computer o rubare dati personali.
  • Segnalare i tentativi sospetti: informare le autorità competenti aiuta a prevenire altre frodi e a proteggere chi potrebbe diventare vittima.

Truffa che sfrutta l’Agenzia Entrate: fenomeno in crescita che richiede attenzione

Questa nuova truffa dimostra quanto le tecniche dei criminali informatici siano diventate sofisticate. Usare il nome di un ente fiscale come l’Agenzia delle Entrate è una strategia efficace per infondere timore e spingere le vittime ad agire senza verificare.

La consapevolezza è quindi l’arma più efficace contro simili raggiri. Conoscere i meccanismi del phishing e sapere come riconoscere un messaggio sospetto può fare la differenza tra subire un danno economico e proteggere i propri interessi.

Rimanere vigili e adottare comportamenti prudenti non è solo un dovere individuale, ma contribuisce anche a contrastare la diffusione delle truffe online, proteggendo l’intera comunità.

Riassumendo

  • Nuova truffa online imita l’Agenzia delle Entrate con falsi avvisi fiscali.
  • E-mail false richiedono pagamenti urgenti su presunte imposte estere.
  • Citazioni reali e domini simili rendono il raggiro molto credibile.
  • L’Agenzia delle Entrate nega qualsiasi coinvolgimento e invita alla prudenza.
  • Verificare sempre mittente e sito ufficiale prima di pagare o rispondere.
  • Consapevolezza e attenzione restano le migliori difese contro queste truffe.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

pensioni 64 anni
Articolo precedente

Pensione a 64 anni: le simulazioni sul TFR che smontano la proposta

Scioperi in Francia
Articolo seguente

Francia paralizzata dagli scioperi, la sinistra prova a piegare il neopremier Lecornu