Il Tesoro ha emesso da poco l’11-esima tranche del BTp 15 novembre 2030 (ISIN: IT0005561888) per un importo di 1,5 miliardi di euro, raccogliendo ordini per 2,7 miliardi. Il rapporto di copertura è risultato essere di 1,8. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 106,02, corrispondente a un rendimento lordo alla scadenza del 2,76%.
L’annuncio del Tesoro
Nuova emissione di titoli di stato a medio-lungo termine. Il Tesoro ha annunciato che terrà un’asta questo giovedì 11 settembre. Saranno due i bond offerti, tra cui l’11-esima tranche del BTp 15 novembre 2030 (ISIN: IT0005561888). Trattasi di un ex settennale, sebbene la sua durata residua sia scesa a 5 anni.
L’importo da collocare sarà compreso tra 1,25 e 1,50 miliardi. Il giorno seguente, all’asta supplementare riservata agli Specialisti in titoli di stato, saranno offerti altri 300 milioni.
Quotazione sopra la pari con alta cedola
A quali condizioni verrà verosimilmente emessa la nuova tranche del BTp novembre 2030? Questo bond debuttò sul mercato nel settembre del 2023. Da allora i rendimenti sono complessivamente scesi lungo la curva delle scadenze, pur risaliti un po’ negli ultimi tempi. Sta di fatto che la cedola del 4% risulta ora abbastanza allettante per una scadenza relativamente corta. Di conseguenza, la quotazione si è impennata ben sopra la pari. Ieri, chiudeva sopra 106.
In pratica, l’acquisto di un lotto minimo di 1.000 euro comporta un esborso di oltre 1.060 euro. A cui va aggiunto, naturalmente, il rateo passivo per il periodo compreso tra il 15 maggio scorso e la data di acquisto. Ecco che il tasso annuale del 4% lordo si ridimensiona. Il rendimento alla scadenza, in effetti, risulta inferiore al 2,75% annuale. L’investitore riceverà dal Tesoro un rimborso del capitale inferiore al prezzo pagato.
Nella fattispecie, 1.000 euro contro i circa 1.060. Tale minusvalenza o perdita deprime il guadagno.
BTp novembre 2030 soluzione poco idonea per famiglie
Proprio per il fatto di essere prezzato troppo sopra la pari, questo BTp novembre 2030 non si rivela allettante per le famiglie. Ci sono altri bond con scadenza simile, che offrono una cedola inferiore e che, però, si acquistano per meno. Ad esempio, il BTp 1 luglio 2030 con cedola 2,95% (ISIN: IT0005637399) quota attualmente a 101,30. Pur sempre sopra la pari, ma meno costoso. Al contrario, il BTp 1 agosto 2030 con cedola 0,95% (ISIN: IT0005403396) offre un tasso molto basso, ma in cambio si acquista per appena circa 92,40 centesimi. Qui il guadagno arriva in gran parte grazie alla plusvalenza alla scadenza, per cui neanch’esso sembra una soluzione ottimale per il piccolo investitore.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
