L’assegno unico figli a carico, come noto, da qualche anno ha sostituito altre prestazioni, tra cui l’assegno familiare per i figli e le detrazioni figli a carico fino a 21 anni.
L’importo dipende dall’ISEE del nucleo familiare. Previste anche maggiorazioni da applicare sull’importo base. Ad esempio quando nel nucleo sono presenti figli disabili. È pagato direttamente dall’INPS nella modalità indicata in sede di domanda. Una domanda che non va ripetuta ogni anno (è sufficiente rinnovare l’ISEE).
Assegno unico in aumento nei numeri
Il pagamento dell’assegno unico va da marzo a febbraio dell’anno successivo. Periodicamente l’INPS pubblica i dati riferiti alla prestazione.
Dati che riportano anche l’importo medio pagato e il numero di beneficiari complessivo.
Ebbene dall’ultimo report sull’assegno unico, pubblicato il 27 agosto 2025, risulta che nel periodo gennaio-giugno 2025 sono stati erogati 9,8 miliardi di euro. Questa cifra si somma agli importi già registrati negli anni precedenti: 19,9 miliardi nel 2024, 18,2 miliardi nel 2023 e 13,2 miliardi nel 2022, anno in cui l’aiuto è entrato a pieno regime.
L’andamento delle erogazioni dimostra come la misura sia cresciuta e si sia consolidata nel tempo. A partire dal marzo 2022, quando l’assegno è diventato operativo, i dati hanno mostrato una progressione costante. Con il passare degli anni, l’ammontare complessivo è aumentato, segno sia della stabilità del provvedimento, sia della sua importanza per il bilancio familiare.
A quante famiglie arriva
Fino a dicembre 2023 l’Assegno Unico è stato corrisposto anche ai nuclei beneficiari del Reddito di Cittadinanza, integrando così due strumenti che miravano a ridurre le difficoltà economiche delle famiglie più fragili.
Con la fine del Reddito di Cittadinanza, l’attenzione si è concentrata interamente sull’Assegno Unico come principale misura di sostegno ai figli.
Nel 2025 i nuclei che hanno ricevuto l’assegno sono stati 6.143.240, per un totale di 9.712.805 figli. Un numero che mostra quanto l’intervento sia esteso e diffuso in tutto il Paese.
La misura, infatti, non è rivolta soltanto a chi vive in condizioni economiche difficili, ma coinvolge famiglie con livelli di reddito differenti, modulando l’importo in base al calcolo ISEE.
Importi medi dell’assegno unico e differenze legate all’ISEE
A giugno 2025, l’importo medio per figlio, considerando anche le maggiorazioni previste dalla normativa, si è attestato intorno ai 170 euro. La somma varia però, come detto, in maniera significativa in base all’ISEE, lo strumento che fotografa la situazione economica del nucleo familiare.
Per chi non presenta l’ISEE o supera la soglia massima (45.939,56 euro nel 2025), l’assegno è di circa 57 euro al mese per figlio.
Per chi appartiene alla fascia più bassa di reddito (ISEE fino a 17.227,33 euro), l’importo massimo raggiunge 224 euro al mese.
Questa differenziazione permette di destinare maggiori risorse a chi si trova in condizioni economiche più difficili, garantendo al tempo stesso un sostegno universale anche alle famiglie con redditi medio-alti, seppure con cifre più contenute.
Riassumendo
- L’assegno unico sostituisce detrazioni e assegni familiari per figli fino a 21 anni.
- Importo basato sull’ISEE, con maggiorazioni per casi particolari come figli disabili.
- Pagato dall’INPS da marzo a febbraio, senza rinnovo annuale della domanda.
- Dal 2022 al 2025 erogati oltre 61 miliardi di euro complessivi.
- Nel 2025 beneficiari: 6,1 milioni di nuclei e 9,7 milioni di figli.
- Importi da 57 a 224 euro mensili per figlio, secondo fascia ISEE.