Il rientro a lavoro dopo le ferie estive non è mai facile. In alcuni casi però può diventare particolarmente spiacevole e imbarazzante. Ecco come difenderti se le domande del datore o dell’ufficio del personale diventano troppo personali e invasive. La guida vale anche per chi torna a lavoro dopo un periodo di malattia.
Se ti stanno chiedendo informazioni personali al tuo rientro a lavoro, è importante sapere in quali casi queste richieste sono legali e quando invece possono violare la tua privacy.
Il caso della multa da 50.000 €: cosa c’è dietro
In questi giorni un’azienda del settore metalmeccanico in Italia è stata multata per 50.000 € dal Garante Privacy per aver messo in atto una prassi illegittima al rientro a lavoro dopo malattia, infortunio o ricovero.
Questo caso ha acceso i riflettori sui diritti dei lavoratori al rientro a lavoro dopo un periodo di assenza medio/lungo, indipendentemente dai motivi.
Cosa prevedeva la prassi aziendale
I dipendenti al rientro venivano sottoposti a:
- un colloquio individuale con il responsabile;
- un questionario (“Return to Work Interview”) sui loro dati sanitari e psicologici, trasmessi a Risorse Umane e al medico competente.
Perché è illegale
Il Garante ha evidenziato diverse violazioni:
- Mancanza di informativa trasparente e consenso libero da parte dei lavoratori;
- Assenza di base giuridica per raccogliere dati sensibili (salute), in violazione degli articoli 6 e 9 del GDPR;
- Violazione del principio di minimizzazione: i dati raccolti erano troppo estesi rispetto alla loro utilità effettiva;
- Conservazione sproporzionata dei dati, fino a 10 anni, in contrasto con il Codice della privacy e lo Statuto dei lavoratori.
Le conseguenze per l’azienda
Il Garante ha emesso una sanzione e ordinato l’eliminazione immediata di tutti i dati già raccolti, ribadendo che anche le iniziative volte a tutelare il benessere dei dipendenti devono rispettare il GDPR.
Rientro a lavoro dopo malattia e ferie: cosa può (e non può) chiederti il datore
Siamo ai primi di settembre e molti hanno finito le ferie e stanno combattendo con le difficoltà di riprendere la routine e magari qualcuno è anche tentato di mollare tutto, cambiare vita e non tornare al lavoro dopo le vacanze estive. L’importante è fare ogni mossa ben consapevole dei propri diritti e doveri di lavoratore.
Cosa ci insegna questo episodio?
Per i lavoratori: questo caso rafforza il diritto alla riservatezza. Nulla può essere richiesto se non previsto dalla legge o adeguatamente informato.
Per i datori di lavoro: ogni verifica deve essere limitata, giustificata, e condotta solo da figure competenti (es. medico aziendale), con informativa chiara e base giuridica.
Consigli pratici al rientro al lavoro
| Situazione | Cosa è consentito chiedere | Cosa è illegittimo chiedere |
|---|---|---|
| Rientro da malattia o infortunio | Certificati nei casi previsti dalla normativa | Questionari sulla salute, colloqui invasivi |
| Condizioni di salute modificate | Pareri del medico competente | Interrogatori personali, questionari psicologici |
| Tutela della privacy | Raccolta dati con base legale e scadenza certa | Conservazione a lungo termine o uso non autorizzato |
In sintesi
Al tuo rientro al lavoro dopo una malattia o ferie, l’azienda non può chiederti informazioni sulla salute, a meno che:
- ci sia una base legale chiara (GDPR art. 6 o 9);
- tu sia chiaramente informato e, se necessario, rilasci il consenso;
- i dati siano limitati, rilevanti e non conservati oltre il necessario.
Se ricevi richieste sospette, puoi tutelarti rivolgendoti al tuo medico competente, a un consulente del lavoro o al Garante Privacy.