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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni: l’invalido dai 67 anni può scambiare 346 euro per 538 euro, ecco cosa chiedere all’INPS

Dai trattamenti per le invalidità all'assegno sociale, ecco cosa accade quando l'invalido compie 67 anni di età.
4 mesi fa
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Foto © Investireoggi

Un invalido civile in Italia ha diritto a diverse prestazioni. La pensione di invalidità civile è la principale e può essere quella prevista per l’invalidità piena al 100% oppure quella per invalidità parziale. In quest’ultimo caso si parla di assegno mensile, destinato a chi ha un’invalidità minima del 74% ma non arriva al 100%.

Nel 2025, l’importo di entrambe le prestazioni – al netto di eventuali maggiorazioni spettanti – è fissato a 346,33 euro al mese. Tuttavia, a 67 anni o oltre, esistono possibilità da non sottovalutare per ottenere un trattamento più alto. Ecco una guida su cosa fare per cercare di arrivare a circa 538 euro al mese, a prescindere dai contributi versati.

“Buongiorno, mi chiamo Stefania, sono una invalida civile che da 5 anni vive con i circa 300 euro al mese dell’assegno di invalidità civile. Ho una disabilità al 90% e sto per compiere 67 anni. A dicembre arriverò a questa età. Secondo voi c’è la possibilità di chiedere una pensione di vecchiaia o qualcosa di simile? Non posso certo vivere con i 346 euro che prendo oggi. Ho una decina di anni di contributi. Cosa posso fare secondo voi?”

Pensioni: l’invalido dai 67 anni può scambiare 346 euro per 538 euro, ecco cosa chiedere all’INPS

A 67 anni una persona ha diritto di chiedere la pensione di vecchiaia, ma solo se possiede i requisiti necessari. In particolare, occorrono almeno 20 anni di contributi. Se poi questi 20 anni sono stati versati tutti dopo il 1995, è necessario anche raggiungere un importo di pensione pari almeno all’assegno sociale vigente in quell’anno; altrimenti, non è possibile accedere alla misura.

Sempre a 67 anni, però, è possibile richiedere l’assegno sociale, che non richiede contributi ma prevede il rispetto di limiti di reddito.

I limiti sono semplici:

  • chi vive solo deve avere un reddito annuo non superiore all’importo dell’assegno sociale (cioè 538,69 euro al mese);
  • chi vive in coppia non deve avere un reddito complessivo annuo superiore al doppio di tale cifra.

Chi ha reddito zero riceve l’importo pieno, mentre chi possiede altri redditi – ma entro le soglie – riceve un assegno sociale ridotto.

Automatico il passaggio all’assegno sociale a 67 anni, ecco come funziona

In genere, non è necessario presentare una nuova domanda di assegno sociale: l’INPS provvede automaticamente a trasformare un trattamento per invalidi (sia l’assegno mensile di assistenza sia la pensione di invalidità civile) in assegno sociale.

L’INPS effettua un confronto tra le prestazioni e assegna quella più favorevole come importo. Se la nostra lettrice non ha altri redditi oltre alla pensione di invalidità, passerà automaticamente dai 346,33 euro mensili dell’assegno di invalidità ai 538,69 euro mensili dell’assegno sociale.

In pratica, un invalido che compie 67 anni abbandona le prestazioni collegate alle proprie patologie per ricevere questo trattamento assistenziale più elevato.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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