Presto inizierà il solito trambusto legato alla Legge di Bilancio. Come ogni anno, infatti, il governo è chiamato al varo della nuova manovra finanziaria, che entro ottobre deve essere predisposta e presentata alle Camere per avviare l’iter di approvazione, così da entrare in vigore dall’inizio del nuovo anno. La manovra di quest’anno è molto attesa dai contribuenti, per ragioni differenti: c’è chi si aspetta novità sulle pensioni, chi attende interventi in materia fiscale, e così via.
Al momento possiamo parlare solo di indiscrezioni, che accompagnano l’avvio della fase istruttoria della Legge di Stabilità 2025, poiché certezze ufficiali non ce ne sono ancora.
>Le voci di corridoio sul fronte fiscale sono particolarmente rilevanti, sia per le cartelle esattoriali, sia per la tassazione degli italiani: due temi di interesse comune, considerando che molti contribuenti hanno debiti fiscali e che la pressione fiscale italiana è tra le più alte d’Europa.
Tra pace fiscale, rottamazione cartelle e meno tasse: ecco le ultime sulla manovra di Bilancio
La manovra finanziaria 2026 dovrebbe includere provvedimenti di grande rilievo sulle cartelle esattoriali, al punto da far parlare di una nuova Pace Fiscale.
>Secondo le indiscrezioni, nel testo della manovra – o nel classico decreto fiscale collegato – dovrebbe essere prevista una nuova rottamazione delle cartelle, utile sia allo Stato, che punta a incassare quanto più possibile, sia ai contribuenti che intendono regolarizzare la propria posizione.
Questa nuova rottamazione dovrebbe prevedere:
- rate più lunghe rispetto alle precedenti;
- gli stessi sconti sulle voci accessorie;
- meno rigidità nelle regole di pagamento.
La prima maxi rata dovrebbe essere pari al 5% del debito complessivo.
E ridotto di tutte le voci aggiuntive cancellate: sanzioni, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e diritti di riscossione. Rimane dunque il solo importo capitale (tributo, tassa o multa non pagata).
Nuova rottamazione delle cartelle ma non solo: c’è anche il taglio dell’IRPEF
Il debito residuo della nuova rottamazione, al netto delle voci cancellate e dopo la prima maxi rata, sarà dilazionato in 10 anni, con 120 rate mensili:
- senza interessi;
- senza ulteriori aggravi.
Potranno essere incluse tutte le cartelle affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione fino al 31 dicembre 2023. Inoltre, fino a 8 rate potranno essere posticipate senza incorrere nella decadenza dal piano.
Accanto alla rottamazione, un provvedimento molto atteso è il taglio dell’IRPEF. In particolare:
- il secondo scaglione IRPEF, oggi applicato al reddito tra 28.000 e 50.000 euro, verrebbe riscritto;
- l’aliquota scenderebbe dal 35% al 33%;
- lo scaglione si estenderebbe fino a 60.000 euro.
Questo intervento comporterebbe un vantaggio fiscale fino a 1.440 euro annui, riducendo la pressione fiscale per una larga platea di contribuenti.