Più ci si avvicina alla fine dell’anno, più il capitolo previdenziale assume rilevanza. Sono tanti i contribuenti in attesa di capire se e come potranno accedere alla pensione nel 2026, soprattutto in relazione alle misure oggi disponibili.
Escludendo le misure ordinarie, che difficilmente subiranno modifiche nei requisiti, restano molti dubbi sulle forme anticipate attualmente in vigore. Alcune di queste, infatti, potrebbero non essere confermate per il 2026, rendendo necessaria l’attesa della nuova legge di Bilancio.
Tra le misure in bilico c’è proprio Opzione Donna.
Una misura sempre discussa ma molto seguita
Nonostante spesso venga considerata poco appetibile, Opzione Donna continua a riscuotere notevole interesse.
Lo dimostra anche la richiesta di chiarimenti inviata da una nostra attenta lettrice:
“Buonasera, mi chiamo Stefania e volevo alcune delucidazioni in merito a Opzione Donna. Mia mamma è invalida e ciò mi permette, probabilmente, di rientrare nella misura. Credo che mi spetti, ma ho dei dubbi. Ho 36 anni di contributi appena completati e compirò 59 anni a gennaio prossimo. Secondo voi ci sono buone possibilità che l’anno prossimo possa andare in pensione con Opzione Donna?”
Ecco perché non è sicuro che Opzione Donna sia attiva anche nel 2026
Opzione Donna è una misura sperimentale fin dalla sua introduzione. Malgrado le richieste di comitati, gruppi sociali e lavoratrici per trasformarla in una misura strutturale, è rimasta soggetta a rinnovo annuale, inserita di volta in volta nella legge di Bilancio.
Anche per il 2026, quindi, non vi è certezza sulla sua conferma. È vero che negli ultimi anni è stata prorogata di 12 mesi in 12 mesi, ma nulla garantisce che sarà ancora ai nastri di partenza nel nuovo anno.
Il nodo dei requisiti: tutto dipende dalla decorrenza
Partiamo da un punto fermo: la nostra lettrice non potrà accedere a Opzione Donna nel 2026, a meno di modifiche significative (che al momento appaiono improbabili) da parte del governo.
Infatti, l’attuale struttura della misura prevede che i requisiti siano maturati entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Quindi, per andare in pensione nel 2025 con Opzione Donna, sarebbe stato necessario compiere 59 anni entro il 31 dicembre 2024, oltre ad aver già accumulato almeno 35 anni di contributi.
Se la misura sarà prorogata anche per il 2026, allora la scadenza per maturare i requisiti sarà il 31 dicembre 2025. E Stefania, che compirà 59 anni solo nel gennaio 2026, non risulterebbe idonea, pur avendo il requisito contributivo.
La proroga della misura, se ci sarà, come funzionerebbe?
Se la misura verrà confermata nella legge di Bilancio 2026, è probabile che resteranno invariati i requisiti attualmente previsti, poiché da anni la misura viene prorogata senza modifiche sostanziali.
I requisiti sono:
- 35 anni di contributi;
- età anagrafica tra 59 e 61 anni, da raggiungere entro il 31 dicembre dell’anno precedente la decorrenza.
Tuttavia, Opzione Donna non è aperta a tutte: vi possono accedere solo le lavoratrici che rientrano in specifiche categorie tutelate.
Chi può rientrare in Opzione Donna con i requisiti giusti
Possono accedere a Opzione Donna:
- donne licenziate;
- lavoratrici impiegate in aziende di interesse nazionale, coinvolte in tavoli di crisi al Ministero del Made in Italy;
- caregiver che da almeno sei mesi convivono con un familiare disabile grave;
- donne invalide con almeno il 74% di invalidità civile.
Inoltre, è previsto un requisito aggiuntivo legato alla maternità:
- con due o più figli, bastano 59 anni di età;
- con un solo figlio, servono 60 anni;
- senza figli, l’età anagrafica sale a 61 anni.
Tutti i requisiti devono essere raggiunti entro il 31 dicembre dell’anno precedente la richiesta di pensione.