Il nostro non è un invito a evitare il pagamento delle cartelle esattoriali, aspettando tempi migliori o mirabolanti occasioni per non pagarle più. Si tratta, piuttosto, di una constatazione su ciò che accadrà alle cartelle nel 2026 e nell’anno successivo.
Il prossimo biennio potrebbe rivelarsi favorevole per i contribuenti alle prese con debiti fiscali, poiché entrerà in vigore un nuovo step relativo alle rateazioni ordinarie, previsto dalla riforma della riscossione.
Parliamo di un provvedimento già ufficialmente approvato e in vigore. Inoltre, potrebbe fare il suo ingresso anche una nuova “rottamazione” delle cartelle, un progetto già in fase avanzata, con elevate probabilità di attuazione nel sistema fiscale italiano.
Cartelle esattoriali: cosa succede dal 2026? Ecco due novità da aspettare
Chi ha delle cartelle esattoriali a proprio carico dovrebbe valutare con attenzione il pagamento, soprattutto se non sussistono le condizioni per richiedere la sospensione della riscossione, l’annullamento delle cartelle, oppure presentare ricorsi o azioni legali volte a eliminare il debito.
Rimandare il pagamento sperando in misure future più favorevoli può essere rischioso, poiché una cartella esattoriale non pagata può attivare procedure di esecuzione forzata da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Si parla, in questi casi, di ipoteche, pignoramenti e fermi amministrativi.
Tuttavia, è anche vero che il biennio 2026-2027 potrebbe offrire margini di manovra migliori per regolarizzare la propria posizione debitoria, grazie alle novità normative in arrivo.
Rate più lunghe per le cartelle esattoriali dal 2027: ecco come funziona
Dal 2027 dovrebbe partire un nuovo step del piano di rateizzazione ordinaria, che già per il 2025 e il 2026 prevede fino a 84 rate mensili. Parliamo di rate ordinarie, ossia piani di dilazione che ogni contribuente può richiedere in qualsiasi momento all’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Questi piani vengono spesso concessi senza difficoltà, e senza obbligo di documentare particolari condizioni economiche. Diversamente, per ottenere dilazioni fino a 120 rate (10 anni), è necessario dimostrare una temporanea e grave difficoltà economica.
Per i piani ordinari, invece, basta presentare domanda, indicando le cartelle da dilazionare e il numero di rate desiderato. Attualmente, nel 2025 e nel 2026, è possibile chiedere fino a 84 rate (7 anni), rispetto al massimo precedente di 72 mesi.
Dal 1° gennaio 2027, il limite salirà a 96 rate, per poi raggiungere progressivamente le 108 e infine le 120 rate entro il biennio 2029-2030.
Rimarranno comunque in vigore alcuni vincoli, tra cui:
- rata minima di 50 euro;
- valido solo per cartelle fino a 100.000 euro.
Sulle cartelle esattoriali dal 2026: nuova rottamazione “quinquies”
Il 2026 potrebbe anche essere l’anno di avvio della nuova “rottamazione quinquies” delle cartelle esattoriali. Si tratta di una nuova edizione della sanatoria, il cui inserimento nella Legge di Bilancio è altamente probabile.
Con la rottamazione quinquies, i contribuenti potranno beneficiare delle agevolazioni già note nelle precedenti rottamazioni. Ovvero il taglio di una parte significativa del debito, compresa la quota riferita a:
- diritti di riscossione del concessionario;
- interessi per ritardata iscrizione a ruolo;
- sanzioni amministrative.
Inoltre, il debito residuo potrà essere saldato in 120 rate mensili, senza applicazione di ulteriori interessi, e sarà possibile posticipare fino a 8 rate nel corso del piano.
Infine, la misura dovrebbe coprire i debiti trasformati in cartelle esattoriali entro il 31 dicembre 2023, offrendo così una nuova chance per molti contribuenti.