Si avvicina l’appuntamento cruciale per i riammessi alla rottamazione quater. A fine luglio 2025 si va alla cassa per pagare la prima o unica rata dovuta, a seconda della scelta fatta in sede di domanda.
Occorre rammentare che chi, al 31 dicembre 2024, era decaduto dalla sanatoria ha potuto fare domanda per essere riammesso. La richiesta era da farsi entro il 30 aprile 2025. La risposta è giunta entro il 30 giugno scorso, In sede di richiesta il contribuente poteva scegliere se pagare l’importo in unica soluzione o a rate. In questa seconda ipotesi era possibile scegliere un piano fatti di un massimo 10 rate.
Scadenza prima o unica rata riammessi rottamazione quater
Il pagamento della prima o unica rata per i riammessi è da farsi entro il 31 luglio 2025.
Entro la stessa data anche la nona rata per i regolari.
Chi dovesse saltare la data del 31 luglio oppure entro il 31 luglio dovesse pagare solo una parte della rata dovuta, può ancora rimediare entro i 5 giorni successivi. Si tratta della c.d. tolleranza legata alla rottamazione quater. Una tolleranza che si applica ad ogni scadenza delle rate.
Non pagando, anche solo in parte, entro il 5 agosto, allora il contribuente potrà considerarsi decaduto. Stessa scadenza e stesse regole per i regolari. Per questi ultimi in scadenza c’è la nona rata.
Effetti positivi della domanda: ok al DURC regolare
La sola presentazione della domanda di riammissione alla rottamazione quater ha prodotto effetti positivo per il contribuente. In dettaglio, con riferimento ai debiti rientranti nell’ambito applicativo della riammissione stessa, l’Agenzia Entrate Riscossione:
- non avvia nuove procedure cautelari o esecutive;
- non prosegue le procedure esecutive precedentemente avviate salvo che non abbia già avuto luogo il primo incanto con esito positivo.
Altro aspetto positivo è che il contribuente non è considerato inadempiente per i rimborsi e i pagamenti da parte della P.A. (articoli 28-ter e 48-bis del DPR n. 602/1973) e per il rilascio del documento unico di regolarità contributiva (DURC). Restano, invece, in essere eventuali fermi amministrativi o ipoteche, già iscritte alla data di presentazione della domanda di riammissione.
Riammessi rottamazione quater: rischio annullamento DURC
Uno degli effetti positivi della domanda di riammissione alla rottamazione quater, dunque, è che il contribuente non viene considerato inadempiente ai fini del rilascio del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva). Si tratta del certificato che attesta la regolarità di un’impresa nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi nonché in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di INPS, INAIL e Casse Edili, verificati sulla base della rispettiva normativa di riferimento (cfr. “requisiti regolarità”).
Il DURC è importante per le imprese in quanto viene richiesto, ad esempio, per la partecipazione a bandi, gare d’appalto, ecc.
Quindi, dopo la domanda di riammissione, il contribuente ha ottenuto il rilascio del DURC valido. Attenzione però, se il contribuente riammesso alla rottamazione quater non paga, anche in parte, la prima o unica rata in scadenza il 31 luglio 2025 (ovvero 5 agosto) vedrà annullarsi il DURC in precedenza rilasciato.
Riassumendo
- La domanda di riammissione rottamazione quater doveva essere presentata entro il 30 aprile 2025.
- Pagamento in un’unica soluzione o in massimo 10 rate, a scelta del contribuente.
- Scadenza prima o unica rata entro il 31 luglio 2025
- Tolleranza di 5 giorni oltre la scadenza, altrimenti si decade dalla rottamazione.
- Domanda sospende nuove azioni esecutive e consente rilascio del DURC regolare.
- Mancato pagamento annulla il DURC ottenuto con la riammissione alla sanatoria.