È importante sapere come difendersi da richieste illegittime, come quella di usare le ferie al posto dei permessi retribuiti previsti per i caregiver dalla Legge 104. Come canta Fabrizio Moro con il brano Non è una canzone: “Un’emozione una paura che anche la paura più grande può svanire se trovi la forza di difendere il tuo pensiero. Questa è la mia vita non è una prigione, perché la mia vita è una grande occasione”. Ognuno di noi ha il diritto di vivere con dignità, di non piegarsi di fronte alle ingiustizie e di lottare per ciò che è giusto.
Questo stesso spirito di determinazione dovrebbe accompagnare ogni caregiver che si trovi a dover affrontare pressioni o eventuali richieste indebite da parte del proprio datore di lavoro, come ad esempio la pretesa di utilizzare le ferie al posto dei permessi retribuiti previsti dalla Legge 104.
Una situazione indubbiamente difficile da gestire, per cui è bene sapere cosa prevede la normativa vigente e quali strumenti ha a disposizione il lavoratore per difendere i propri diritti senza timore.
Ferie caregiver al posto dei permessi 104? Cosa dice la Cassazione
Nel mondo del lavoro, dove efficienza e produttività sono spesso al centro delle attenzioni aziendali, capita talvolta che diritti fondamentali dei lavoratori vengano messi in secondo piano. Tra questi si annoverano i permessi Legge 104 che sono troppo spesso oggetto di pressioni o interpretazioni forzate da parte dei datori di lavoro. Un caso emblematico riguarda la richiesta, esplicita o implicita, di utilizzare le ferie in luogo dei permessi retribuiti per l’assistenza a un familiare disabile. Una pratica scorretta, e soprattutto illegittima, che può mettere il lavoratore in seria difficoltà.
Proprio in tale ambito si inserisce la sentenza numero 14468 del 2018, attraverso cui la Corte di Cassazione ha sottolineato come i giorni di permesso concessi ai sensi della Legge 104 non possono essere convertiti in ferie, nemmeno in seguito ad un accordo o ad una richiesta unilaterale da parte dell’azienda. Tentare di coprire l’assenza del dipendente con ferie obbligate, invece che con il corretto inquadramento giuridico previsto dalla normativa, è considerata una violazione del diritto alla cura e all’assistenza. Questi permessi, infatti, non sono un favore, bensì rappresentano una forma concreta di sostegno al caregiver, al fine di rendere più agevole la conciliazione tra le esigenze familiari e quelle lavorative.
Come difendersi dalle richieste illegittime
I permessi della Legge 104, come già detto, hanno una funzione sociale ben precisa, ovvero sostenere chi si prende cura di persone con disabilità grave. Non sono assimilabili, pertanto, ai giorni di riposo o di svago. Proprio per questo la Cassazione ha sottolineato che il loro utilizzo non può in alcun modo incidere negativamente sulle ferie maturate o sulle spettanze economiche, come la tredicesima. Nel caso in cui ci si dovesse ritrovare in una situazione di questo tipo è bene sapere quali strumenti utilizzare per difendersi.
In particolare si consiglia di documentare tutto, ad esempio conservando e-mail o comunicazioni in cui viene suggerito, o ancor peggio imposto, l’uso delle ferie. Ma non solo, è possibile segnalare al sindacato o all’ispettorato del lavoro le pressioni indebite, oltre a rivolgersi a un legale specializzato in diritto del lavoro. Quest’ultima soluzione è consigliabile soprattutto in presenza di violazioni reiterate o accompagnate da altri comportamenti discriminatori.
Chi si prende cura di un familiare con disabilità ha pieno diritto a tutele concrete. La legge è dalla parte del caregiver e la giurisprudenza lo conferma con chiarezza. Di fronte a comportamenti scorretti o tentativi di eludere le norme, conoscere i propri diritti e agire con consapevolezza è il primo passo da fare per difenderli.
