La stretta ai bonus edilizi apportata dalla legge di bilancio 2025 potrebbe avere come conseguenza, preoccupante, il rischio di un aumento dell’evasione fiscale.
L’allarme è lanciato dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA). Secondo le stime della confederazione, gli investimenti nella ristrutturazione degli immobili torneranno simili a quelli del 2011. Dunque, un passo indietro di ben 14 anni.
Come cambiano dal 2025 i bonus edilizi
Il quadro riscritto dalla manovra 2025 per i bonus edilizi prevede un décalage fino al 2028 in termini di aliquota di detrazione applicabile.
Se ci riferiamo a lavori che danno diritto al bonus ristrutturazione, ecobonus ordinario e sismabonus, la situazione aggiornata prevede che:
- per le spese sostenute nel 2025, la detrazione è al 50% se i lavori interessano l’abitazione principale, mentre si scende al 36% per le seconde case;
- con riferimento alle spese del 2026 e 2027, l’aliquota di detrazione è ancora meno favorevole essendo al 36% per abitazione principale e 30% per seconde case.
Dal 2028, ma solo per il bonus ristrutturazione, si scenderà al 30%. E senza più distinzione tra abitazione principale e altre case. Per l’ecobonus ordinario e sismabous, invece, il legislatore sarà chiamato a decidere se continuare o meno. In assenza di proroga, le due agevolazioni si fermeranno con le spese sostenute entro il 31 dicembre 2027.
Poi ci sono altri bonus casa che già si sono fermati. Il bonus verde si è fermato con le spese sostenute nel 2024. Il bonus facciate ha salutato il mondo dei bonus edilizi con le spese del 2022. Proroga fino alle spese del 2025 per il bonus mobili e grandi elettrodomestici (senza proroga, dal 2026 addio anche a questo benefico fiscale).
Gli effetti sulle spese pagate
Il décalage imposto ai bonus edilizi ha sicuramente i suoi effetti sia nell’immediato che per gli anni a seguire. Chi deve fare lavori sull’abitazione principale deve ben valutare se farlo ora nel 2025 o negli anni a seguire. La perdita non è di poco conto. Rimandando al 2026 o 2027, si perdono 14 punti percentuali di detrazione.
Su una spesa di 20.000 euro, se fatta nel 2025 spetta uno sgravio fiscale di 10.000 euro, a fronte di 7.200 euro laddove si rimandi la spesa al 2026 o 2027 (una perdita di 2.800 euro). L’ammanco aumenterebbe rimandando tutto al 2028, quando la detrazione sarà del 30%.
Meno marcata la perdita, invece, per i lavori sulle seconde case. Tra il 2025 e 2026/2027, la perdita è di 6 punti percentuali.
Rischio evasione fiscale (e non solo) dopo la stretta sui bonus edilizi
Queste perdite potrebbero indurre i proprietari di immobili ad anticipare i lavori pur non avendo la liquidità necessaria per farli. Dunque, un primo effetto potrebbe essere il ricorso a prestiti o muti per la ristrutturazione. Anche se qui andrebbe fatta una valutazione ponderata tra risparmio fiscale sulla spesa per la ristrutturazione e interessi da pagare sul prestito.
Ma l’altro effetto preoccupante, come evidenziato da CNA, è il rischio di un aumento di evasione fiscale. Chiedere all’impresa che esegue i lavori di non emettere fattura o di fare fattura per rimporti inferiori alla spesa effettiva, porterebbe a risparmiare soldi subito (ad esempio, quelli dell’IVA).
Ovviamente scelte del genere presuppongono la disponibilità di liquidità tale da permettere di pagare la spesa subito ed in nero.
Il rischio di evasione fiscale denunciato da CNA è supportato anche dal trend di decrescita analizzato nei primi mesi del 2025. Da gennaio ad aprile le spese che danno diritto ai bonus edilizi sono scese del 16%. In termini monetari significa essere passati da 11,5 a 9,6 miliardi di euro.
Riassumendo
- La legge di bilancio 2025 riduce progressivamente le aliquote dei bonus edilizi.
- Dal 2026 le detrazioni scendono al 36% o 30%, secondo il tipo di immobile.
- Dal 2028, bonus ristrutturazione scenderà al 30% per tutte le abitazioni.
- Alcuni bonus (verde, facciate) sono già scaduti.
- CNA teme che questa stretta possa favorire l’evasione fiscale nel settore edilizio.
- Molti potrebbero anticipare i lavori o evitare fatture per risparmiare subito.