È in scadenza tra poco meno di quindici giorni, l’ultima chance per rimediare alla Dichiarazione IVA 2025 (anno d’imposta 2024) non inviata nei termini ordinari. Un invio tardivo che permetterà di limitare la sanzione dovuta per l’omissione commessa.
Ricordiamo che il Modello IVA 2025 aveva come scadenza ordinaria di presentazione all’Agenzia Entrate il 30 aprile.
Per chi, obbligato alla dichiarazione, non avesse rispettato detta scadenza ordinaria, l’ultimo giorno per rimediare prima che si configuri omissione è il 29 luglio.
Le sanzioni per la Dichiarazione IVA 2025 non inviata
In linea generale, i soggetti obbligati alla dichiarazione IVA sono, appunto, titolari di partita IVA.
Il legislatore prevede specifici casi di esenzione dal Modello IVA. Ad esempio, non sono tenuti all’adempimento i contribuenti in regime forfettario.
In ipotesi di omissione dichiarativa trova applicazione la sanzione di cui all’art. 5 D. Lgs. n. 471/1997, ossia dal 120% dell’ammontare dell’imposta dovuta, con un minimo di 250 euro. Se la dichiarazione è presentata oltre i 90 giorni ma entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo successivo si applica la sanzione del 25% dell’ammontare dell’imposta dovuta, con un minimo di euro 100.
Ultima chance in scadenza il 29 luglio per la tardiva
Per chi ha saltato l’invio, entro il 30 aprile, del Modello 2025 (anno d’imposta 2024), può ancora fare l’adempimento entro 90 giorni successivi alla scadenza ordinaria. Questo significa, dunque, entro il 29 luglio 2025 (si parla di dichiarazione tardiva).
La tardività non è immune da sanzione. Si paga l’ammenda di 25 euro, ossia 1/10 di 250 euro, a titolo di ravvedimento operoso. Il codice tributo per pagare è 8911.
Perché inviare la Dichiarazione IVA 2025 omessa
Laddove si dovesse lasciar passare anche il 29 luglio, senza inviare la dichiarazione, scatterà l’omissione dichiarativa e l’Agenzia Entrate potrà irrogare la sanzione piena dovuta di cui al menzionato art.
5 D. Lgs. n. 471/1997 (non ravvedibile).
Ricordiamo che per evitare ciò, l’Agenzia Entrate nei giorni scorsi ha inviato lettere compliance ai contribuenti sulla Dichiarazione IVA 2025. Con queste lettere, l’Amministrazione invita, tra l’altro, proprio all’invio della dichiarazione IVA tardiva.
Ad ogni modo anche a chi dovesse saltare il 29 luglio, si consiglia di inviare comunque la Dichiarazione IVA 2025 entro il 30 aprile 2026 (scadenza Dichiarazione IVA 2026). Così facendo, infatti, il contribuente quanto meno ridurrà la sanzione che l’Agenzia potrà irrogare.
Riassumendo
- La Dichiarazione IVA 2025 (anno d’imposta 2024) andava inviata all’Agenzia Entrate entro il 30 aprile 2025.
- Chi ha saltato la scadenza può inviarla entro il 29 luglio 2025 pagando la sanzione di 25 euro (codice tributo 8911).
- Chi non invia la Dichiarazione IVA 2023 nemmeno entro il 29 luglio 2025 cade in sanzione piena prevista dall’art. 5 del D. Lgs. n. 471 del 1997.
- Inviando la dichiarazione oltre il 29 luglio 2025 ma entro il 30 aprile 2026 si riduce, comunque, la sanzione irrogabile.