La NASPI, ovvero l’indennità mensile di disoccupazione prevista dall’INPS per i lavoratori dipendenti che perdono involontariamente il lavoro, prevede una particolare modalità di calcolo dell’importo erogato nel tempo, conosciuta con il termine “décalage”.
Si tratta di una riduzione progressiva che incide sull’ammontare della prestazione mensile a partire da un certo momento della sua fruizione. Questa dinamica non è nuova, ma nel corso degli anni è stata oggetto di modifiche, in particolare con la Legge di Bilancio 2022, che ne ha ridefinito i termini applicativi per renderli più coerenti con le esigenze dei percettori.
Il principio della riduzione nella NASPI
In un periodo in cui molti docenti sono chiamati a fare domanda NASPI (i c.d. precari), tornano di attualità alcune questioni.
Tra questi il meccanismo della riduzione. Alla base di tutti c’è un principio chiaro: la prestazione economica riconosciuta a chi ha perso il lavoro tende a decrescere nel tempo. L’obiettivo è incentivare il reinserimento nel mercato del lavoro e contenere la spesa pubblica, mantenendo al contempo una forma di sostegno economico temporaneo.
In termini pratici, il décalage comporta una diminuzione del 3% dell’importo mensile percepito. Tale riduzione, però, non è immediata, ma scatta a partire da un determinato mese di fruizione della NASPI. La novità introdotta nel 2022 ha riguardato proprio questo momento di inizio della riduzione, che è stato posticipato rispetto al passato.
Il cambiamento introdotto dalla Legge di Bilancio 2022
Con l’intervento normativo avvenuto attraverso la Legge di Bilancio 2022, il sistema di riduzione progressiva dell’indennità NASPI è stato aggiornato, prevedendo tempistiche più favorevoli per i beneficiari. Prima di questa modifica, la riduzione del 3% scattava già a partire dal quarto mese di erogazione.
Oggi, invece, tale scadenza è stata spostata in avanti, consentendo ai beneficiari di percepire l’intero importo per un periodo leggermente più lungo.
Nello specifico:
- per i beneficiari della NASPI che hanno meno di 55 anni, la riduzione si applica a partire dal sesto mese di percezione dell’indennità;
- per coloro che hanno compiuto almeno 55 anni, il décalage si attiva solo dall’ottavo mese.
Questa distinzione anagrafica mira a tutelare maggiormente i lavoratori più avanti con l’età, che possono incontrare maggiori difficoltà nel ricollocarsi sul mercato del lavoro.
Modalità di calcolo della riduzione
Un aspetto fondamentale da chiarire riguarda il modo in cui si calcola la riduzione mensile. Il taglio del 3% non si applica sull’importo originario riconosciuto all’inizio della prestazione, bensì sulla somma effettivamente ricevuta nel mese precedente. Questo significa che, una volta avviato il décalage, ogni nuova mensilità subisce una riduzione rispetto a quella immediatamente antecedente, generando un progressivo decremento dell’assegno.
Questo metodo a “scalare” accentua l’effetto decrescente nel corso del tempo e rende evidente la natura temporanea e decrescente della NASPI, spingendo il beneficiario a cercare nuove opportunità lavorative.
NASPI, un sistema in evoluzione
L’evoluzione della NASPI e, in particolare, delle regole che disciplinano il décalage, riflette la continua ricerca di equilibrio tra sostenibilità della spesa pubblica e tutela dei lavoratori.
La scelta di differenziare il momento iniziale della riduzione in base all’età anagrafica rappresenta un segnale di attenzione nei confronti delle fasce più deboli del mercato occupazionale.
Deve essere ricordato che l’importo iniziale della NASPI si determina sulla base della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, entro determinati limiti stabiliti annualmente. Su questo importo si applicano i meccanismi di riduzione sopra descritti.
Riassumendo
- La NASPI prevede una riduzione mensile progressiva del 3% detta “décalage”.
- Il décalage parte dal sesto mese per chi ha meno di 55 anni.
- Per chi ha almeno 55 anni, la riduzione inizia dall’ottavo mese.
- La riduzione si calcola sull’importo ricevuto il mese precedente, non su quello iniziale.
- La Legge di Bilancio 2022 ha posticipato l’inizio del décalage.
- L’obiettivo è bilanciare sostegno al reddito e incentivo alla ricollocazione lavorativa.
