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Oggi: 05 Dic, 2025

730 in modalità semplificata. Cosa si rischia in busta paga?

Il 730 semplificato agevola la compilazione, ma rimborsi e busta paga restano soggetti a controlli preventivi che possono ritardare l’accredito fino a sei mesi
5 mesi fa
3 minuti di lettura
dichiarazione dei redditi 730 semplificato
Foto © Pixabay

Con la campagna dichiarativa 2024, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto una novità rilevante per la dichiarazione precompilata: la possibilità di ricorrere al 730 semplificato.

Si tratta di una procedura più intuitiva rispetto a quella tradizionale, pensata per facilitare l’accesso alla dichiarazione anche ai contribuenti meno esperti. Quest’anno la procedura è stata ulteriormente migliorata.

La compilazione avviene per sezioni tematiche – casa, lavoro, famiglia, spese – rendendo il processo più chiaro e guidato.

Ma a fronte di questa semplificazione, cosa accade in termini di controlli sul dichiarativo? In particolare, chi opta per questa modalità rischia ritardi nei rimborsi in busta paga?

È davvero tutto più semplice, o le verifiche restano identiche rispetto alla dichiarazione classica?

Il 730 precompilato in modalità semplificata

L’accesso al 730 semplificato avviene dall’area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate con SPID, CIE o CNS.

Una volta autenticato, il contribuente può scegliere la compilazione semplificata: il sistema mostra pagina dopo pagina i dati già in possesso del Fisco—redditi, familiari a carico, detrazioni sanitarie, interessi sui mutui—e consente di confermare, correggere o integrare le singole voci senza entrare nei quadri del modello cartaceo

Il servizio si basa su un questionario: a ogni risposta corrisponde il riempimento automatico di campi, con spiegazioni in linguaggio comune. Terminata la revisione, un riepilogo sintetizza imposta dovuta o rimborso spettante; con un clic si invia la dichiarazione e si ottiene subito la ricevuta di presentazione.

Secondo le FAQ pubblicate sul sito dell’Agenzia, la novità è pensata per lavoratori dipendenti e pensionati, cioè la platea che di norma riceve i conguagli direttamente in busta paga. 

Dal punto di vista operativo, insomma, la modalità semplificata offre due vantaggi chiave: elimina la necessità di conoscere la struttura del modello 730 e riduce (almeno in teoria) gli errori formali tipici della compilazione manuale.

Rischi e controlli sui rimborsi per chi sceglie la via semplificata

La rapidità d’invio, però, non modifica il quadro dei controlli sul 730 semplificato.

Alle dichiarazioni presentate con la nuova interfaccia si applicano gli stessi filtri previsti per qualunque 730: controlli automatici (art. 36-bis), controlli formali (art. 36-ter) e, soprattutto, i cosiddetti controlli preventivi.

Il controllo preventivo sul 730 è una verifica che l’Agenzia attiva prima di liquidare il rimborso quando individua elementi di rischio.

L’Agenzia delle entrate può effettuare controlli preventivi, in via automatizzata o mediante verifica della documentazione giustificativa, entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione.

I principali casi in cui può scattare il controllo preventivo sono i seguenti:

  • modifiche rilevanti rispetto alla precompilata (ad esempio inserimento di spese mediche non comunicate dal sistema sanitario);
  • rimborso superiore a 4.000 euro o, più in generale, importi giudicati fuori linea rispetto allo storico del contribuente;
  • assenza di sostituto d’imposta: se non c’è datore di lavoro o ente pensionistico che faccia da sostituto, il rimborso è erogato direttamente dal Fisco, previa verifica;
  • incoerenze tra i dati dichiarati e quelli in possesso dell’Agenzia (ad esempio scostamenti su redditi o spese già trasmesse da terzi).

Controlli preventivi ed effetti sui rimborsi

Quando il controllo preventivo parte, il rimborso non viene accreditato nella prima busta paga utile (luglio–agosto per i lavoratori dipendenti).

Infatti, il rimborso che risulta spettante al termine dei controlli preventivi sul 730 semplificato è erogato dall’Agenzia delle entrate non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione.

Dunque è sbagliato pensare che la “semplificazione” riduce il rischio di verifiche: in realtà il sistema di sorveglianza è indipendente dall’interfaccia scelta.

L’unico modo per abbassare la probabilità di controllo è non modificare la precompilata; in quel caso, come ribadito dalle istruzioni ufficiali, i controlli si limitano a verifiche automatiche e il rimborso arriva di norma senza ritardi.

Chi, invece, integra o corregge i dati deve tener conto che la velocità di compilazione non si traduce in velocità di rimborso. È un prezzo da pagare per la maggiore flessibilità: l’Agenzia preferisce verificare prima di erogare, piuttosto che inseguire dopo eventuali imposte non dovute.

Riassumendo

  • Dal 2024 è attiva la compilazione semplificata del 730 sul sito delle Entrate.
  • L’interfaccia guidata permette di confermare o modificare i dati precompilati senza conoscere i quadri del modello.
  • I controlli ordinari e formali restano identici a quelli del 730 ordinario.
  • In presenza di modifiche, rimborsi elevati o assenza di sostituto, l’Agenzia può attivare controlli preventivi e bloccare l’accredito fino a sei mesi.
  • Confermare integralmente la precompilata riduce il rischio di blocco, ma non lo elimina del tutto.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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