Ecobonus, Sismabonus, Bonus verde e, in generale, tutti i Bonus Ristrutturazione rappresentano una materia complessa, spesso difficile da comprendere, tra percentuali diverse, requisiti e interpretazioni normative.
Ben vengano, quindi, suggerimenti, spiegazioni e chiarimenti, soprattutto se arrivano direttamente dal Fisco italiano.
Proprio in quest’ottica, i recenti chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate su questi bonus edilizi possono essere considerati una vera e propria manna dal cielo per chi deve affrontare lavori di ristrutturazione.
Bonus ristrutturazione: tutti i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Lo sgravio fiscale al 36% non riguarda la prima casa. Questa riduzione, che tanto ha fatto discutere e che il Governo ha introdotto come una sorta di distacco dal recente passato — segnato dalle polemiche per le spese esorbitanti legate al Superbonus — riguarda le seconde case.
Sulle abitazioni principali, invece, il Bonus Ristrutturazione resta al 50%.
Un dubbio comune riguarda chi si chiede se il 50% spetti anche su un immobile che, per motivi legati ai lavori di ristrutturazione o alla momentanea mancanza di agibilità, non è ancora considerato prima casa. La risposta è chiara: sì, spetta comunque.
Tra i chiarimenti più rilevanti dell’Agenzia delle Entrate, infatti, c’è quello che conferma il diritto a beneficiare del bonus al 50% anche su un immobile che, al momento dei lavori, non è ancora abitazione principale, purché lo diventi al termine dei lavori.
Questo punto è fondamentale, perché molti temevano di perdere il diritto alla detrazione proprio perché, per motivi pratici e burocratici, non è possibile trasferire la residenza in un immobile ancora in fase di ristrutturazione.
Tutto sugli sgravi fiscali quando si parla di interventi edilizi
Ricapitolando:
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Lo sgravio fiscale ordinario per la prima casa resta al 50%;
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Per le seconde case, lo sgravio è al 36%;
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Se la prima casa diventa abitazione principale dopo la conclusione dei lavori, si mantiene comunque il diritto al 50% di detrazione.
Tutto questo è confermato dalla circolare n. 8/E dell’Agenzia delle Entrate, che chiarisce numerosi aspetti legati ai Bonus edilizi, evitando fraintendimenti.
Ma le novità non finiscono qui. Tra le conferme più attese c’è anche il Bonus Mobili, rinnovato anche per quest’anno, seppur con alcune modifiche.
Il bonus è confermato, ma con un limite di spesa ridotto a 5.000 euro, rispetto ai 10.000 euro degli anni precedenti.
Ecco altri chiarimenti sui Bonus ristrutturazione edilizia
Per quanto riguarda incentivi come l’Ecobonus e il Sismabonus, l’Agenzia delle Entrate ha ribadito quanto stabilito dal Governo nella Legge di Bilancio: il prolungamento di questi bonus fino al 2027.
Tuttavia, è bene sapere che si entra nella fase di decalage del beneficio, cioè una graduale riduzione delle percentuali di detrazione.
In particolare:
- Per le spese sostenute sulla prima casa, negli anni 2026 e 2027, la detrazione scenderà al 36%;
- Per le seconde case, già nel 2025 la detrazione scenderà al 36%, per poi diminuire ulteriormente al 30% nel biennio successivo.
Resta valida la regola secondo cui si ha diritto al beneficio maggiore per la prima casa, anche se l’immobile è adibito ad abitazione principale non dal proprietario diretto, ma da un parente, a condizione che si tratti di:
- Coniuge;
- Parente entro il terzo grado;
- Affine entro il secondo grado.
Un altro aspetto importante riguarda le pertinenze: anche queste possono essere oggetto di interventi agevolati. Sia se legate alla prima casa sia se relative alla seconda casa.