Con l’obiettivo di sostenere l’occupazione in un contesto economico ancora complesso, l’INPS ha annunciato un ulteriore stanziamento di risorse da destinare agli ammortizzatori sociali. Il provvedimento è contenuto nel Messaggio n. 2066 del 30 giugno 2025, che recepisce le disposizioni della Legge di Bilancio 2025 in materia di politiche attive del lavoro e sostegno al reddito.
Settanta milioni in più per cassa integrazione salariale e mobilità
Per il corrente anno, il Governo ha previsto un’iniezione di 70 milioni di euro da assegnare al Fondo sociale per occupazione e formazione, fondo già esistente e destinato a supportare interventi di emergenza e riconversione professionale.
Queste risorse aggiuntive saranno impiegate in particolare per:
- completare i programmi di reinserimento occupazionale avviati nei territori colpiti da crisi industriali;
- finanziare i trattamenti di cassa integrazione straordinaria (CIGS);
- garantire la mobilità in deroga per i lavoratori in transizione o espulsi dai cicli produttivi ordinari.
La misura mira a rafforzare il sistema di protezione sociale, agendo su due fronti: da un lato, offrendo un sostegno economico immediato; dall’altro, favorendo il reinserimento nel mercato del lavoro tramite percorsi strutturati.
Cassa integrazione e mobilità in deroga prorogate anche per il 2025
Le disposizioni contenute nel messaggio INPS confermano la proroga per tutto il 2025 di due fondamentali strumenti di tutela per i lavoratori:
- Cassa Integrazione Straordinaria, secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo n. 148/2015;
- Mobilità in deroga, come previsto dal Decreto-Legge n. 119/2018.
Entrambe le misure restano essenziali per la gestione delle situazioni di crisi aziendale, ristrutturazioni complesse e processi di riconversione produttiva, soprattutto in aree economicamente svantaggiate o ad alta disoccupazione.
Durata massima e requisiti per la mobilità in deroga
Per quanto riguarda il trattamento di mobilità in deroga, il diritto al sostegno economico potrà essere riconosciuto per un periodo massimo di 12 mesi per ciascun lavoratore.
Tuttavia, è prevista la possibilità di estendere la durata per ulteriori 12 mesi a favore di coloro che hanno già beneficiato di misure analoghe, purché siano coinvolti in percorsi di politica attiva del lavoro promossi a livello regionale.
Questo secondo periodo di mobilità aggiuntiva è subordinato a un requisito fondamentale: la partecipazione a specifiche iniziative di riqualificazione, formazione o reinserimento lavorativo, come indicato nei piani regionali approvati e coerenti con gli obiettivi nazionali.
Ruolo delle Regioni e utilizzo di risorse residue
Le Regioni potranno accedere ai fondi messi a disposizione non solo come stanziamento nuovo, ma anche integrando eventuali residui di bilancio derivanti da precedenti cicli di finanziamento. Ciò consente una maggiore flessibilità nella gestione delle misure di sostegno, garantendo continuità negli interventi e rapidità nell’attuazione delle politiche attive.
Questa possibilità operativa è fondamentale per assicurare risposte tempestive ai territori colpiti da shock occupazionali e per consentire agli enti locali di adattare le strategie alle esigenze specifiche del contesto produttivo.
Modalità di erogazione e sistema informativo SIP
L’INPS continuerà a gestire l’erogazione delle prestazioni economiche sulla base dei decreti trasmessi dalle Regioni. Le richieste dovranno essere inviate tramite il Sistema Informativo Percettori (SIP), la piattaforma digitale dedicata al monitoraggio e alla gestione dei beneficiari di sostegni al reddito.
La procedura operativa fa riferimento alle istruzioni già contenute in:
- Circolare INPS n. 159/2017;
- Circolare INPS n. 90/2018;
- Messaggio INPS n. 322/2019.
Queste direttive costituiscono la base normativa e tecnica per la corretta attuazione delle misure di integrazione salariale, semplificando l’interazione tra Regioni, aziende e lavoratori.
Cassa integrazione straordinaria e altre misure: sinergia istituzionale
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha ribadito l’intenzione di garantire una tempestiva erogazione dei trattamenti a favore dei lavoratori interessati. Il messaggio sottolinea anche la piena collaborazione dell’INPS con le Regioni e con gli altri soggetti istituzionali coinvolti, a partire dal Ministero del Lavoro.
Questo approccio integrato è ritenuto essenziale per la riuscita degli interventi di tutela: la rapidità dei trasferimenti e la certezza dei tempi possono fare la differenza per le famiglie che affrontano una riduzione improvvisa del reddito.
Obiettivi: sostegno e riqualificazione
L’intervento finanziario e la proroga dei trattamenti straordinari rispondono a un’esigenza duplice:
- fornire un aiuto concreto e immediato a chi si trova improvvisamente escluso dal mercato del lavoro;
- promuovere percorsi di riqualificazione professionale che permettano di reinserirsi in nuove realtà produttive.
Questo modello di cassa integrazione, pertanto, non si esaurisce nella sola erogazione monetaria, ma si innesta in una visione di politica attiva, che mira a recuperare competenze, favorire l’incontro tra domanda e offerta e sostenere la transizione occupazionale.
Riassumendo
- Stanziati 70 milioni per cassa integrazione e mobilità in deroga nel 2025.
- Prorogati gli ammortizzatori straordinari previsti dal D.Lgs. 148/2015 e D.L. 119/2018.
- Mobilità in deroga possibile per 12 mesi, prorogabile con politiche attive regionali.
- Le Regioni possono usare anche fondi residui per garantire continuità.
- INPS gestisce i pagamenti tramite il Sistema Informativo Percettori (SIP).
- Obiettivo: sostenere lavoratori in crisi e favorire il reinserimento professionale.