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Oggi: 05 Dic, 2025

L’Agenzia delle Entrate può pignorare l’auto anche se è l’unica di proprietà?

L'Agenzia delle Entrate può pignorare l'auto anche se è l'unica di proprietà? Ecco cosa prevede la normativa vigente.
5 mesi fa
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Agenzia delle Entrate pignoramento auto
Foto © Pixabay

L’auto può essere sempre e comunque pignorata dall’Agenzia delle Entrate? Come canta Gianna Nannini con il brano Latin Lover: “Mentre tu stai cambiando macchina cambiando motore, Latin lover…latin lover…”.

Parole che evocano l’immagine di un cambiamento, forse di status o della libertà. Ma oggi, per molte persone, cambiare macchina non è una scelta di stile, bensì una necessità spesso fuori portata. In un periodo segnato da diverse difficoltà economiche, infatti, anche possedere un’auto può rivelarsi un lusso esposto al rischio.

Ovvero quello del pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tanti, purtroppo, sono i contribuenti che temono di vedersi togliere dal Fisco l’unico mezzo a propria disposizione, magari indispensabile per lavorare o accompagnare i figli a scuola. Questo, ad esempio, può avvenire in seguito ad un debito pregresso che può essere la conseguenza di una dimenticanza, piuttosto che di un errore o della volontà di non pagare una determinata spesa. Ma lo Stato può davvero togliere l’unico veicolo che una persona possiede? Ecco come funziona.

L’Agenzia delle Entrate può pignorare l’auto anche se è l’unica di proprietà?

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione può pignorare i beni mobili del debitore. Tra questi rientra anche l’automobile, a prescindere dal fatto che sia l’unica in possesso. Non esiste, infatti, nel nostro ordinamento una norma che protegga automaticamente il solo veicolo di proprietà da un’azione esecutiva. Tuttavia il pignoramento non è arbitrario, bensì bisogna fare i conti con precise condizioni e limiti da rispettare.

Entrando nei dettagli è bene sapere che ci sono dei casi particolari in cui il veicolo non può essere pignorato.

Ad esempio se l’auto è utilizzata come strumento essenziale per lo svolgimento dell’attività lavorativa. Come stabilito dall’articolo 515 del Codice di Procedura Civile infatti:

“Gli strumenti, gli oggetti e i libri indispensabili per l’esercizio della professione, dell’arte o del mestiere del debitore possono essere pignorati nei limiti di un quinto, quando il presumibile valore di realizzo degli altri beni rinvenuti dall’ufficiale giudiziario o indicati dal debitore non appare sufficiente per la soddisfazione del credito; il predetto limite non si applica per i debitori costituiti in forma societaria e in ogni caso se nelle attività del debitore risulta una prevalenza del capitale investito sul lavoro”.

Questo vuol dire che gli strumenti di lavoro essenziali, come può essere un’automobile per l’autista piuttosto che un furgone per l’artigiano, non possono essere pignorati per intero, salvo in misura limitata, ovvero massimo un quinto del loro valore, e solo se gli altri beni disponibili non bastano a soddisfare il credito. Se l’auto è davvero strumentale e indispensabile all’attività lavorativa, come ad esempio un furgone da lavoro per l’elettricista oppure l’auto per un rappresentante o un medico a domicilio, allora il veicolo rientra tra gli strumenti indispensabili e il pignoramento può essere limitato o escluso.

Fermo amministrativo e valore dell’auto possono fare la differenza

In alternativa al pignoramento, inoltre, l’Agenzia delle Entrate può applicare il cosiddetto fermo amministrativo. Quest’ultimo non comporta il sequestro fisico del veicolo ma ne impedisce la circolazione.

Anche in questo caso, se il fermo ostacola gravemente l’attività lavorativa del debitore, può essere richiesto un provvedimento di sospensione.

Bisogna considerare anche un aspetto pratico, ovvero il valore dell’auto. Se il veicolo ha un valore di mercato molto basso, il pignoramento potrebbe non essere conveniente per l’Agenzia stessa, che in tali circostanze spesso rinuncia ad agire. In pratica l’Agenzia delle Entrate ha il potere di pignorare un’auto anche se è l’unica di proprietà, ma non può farlo indiscriminatamente. Il debitore, dal suo canto, ha la possibilità di difendersi, soprattutto se l’auto è essenziale per lavorare o se intende regolarizzare la posizione attraverso una rateizzazione del debito.

In caso di dubbi si consiglia di rivolgersi a un esperto del settore, come un commercialista, oppure direttamente all’Agenzia delle Entrate per ottenere maggiori informazioni in merito.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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