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Oggi: 05 Dic, 2025

Caregiver ufficiale: cosa cambia se non hai completato questa procedura

Assisti un familiare non autosufficiente? Senza registrazione ufficiale potresti restare escluso dalle nuove misure di sostegno.
5 mesi fa
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Caregiver bonus
Foto © Pixabay

Importanti cambiamenti in vista per quanto riguarda i caregiver. Come canta Francesco Gabbani con il brano Eternamente Ora: “Guardando il mondo da un’altra distanza, tra i giorni all’angolo e quelli migliori, le mani sanno cos’è la pazienza e gli occhi imparano le stagioni. C’è un posto che tengo nascosto per te, un posto che sta qui da sempre”.

Un posto spesso silenzioso e invisibile, dove milioni di persone si prendono cura, ogni giorno, di un familiare non autosufficiente. È il ruolo del caregiver, fatto con dedizione, pazienza e sacrificio. Ma a breve quel ruolo, finora dato quasi per scontato, potrebbe avere un riconoscimento ufficiale.

In campo, infatti, potrebbero entrare nuove norme per cui essere ufficialmente riconosciuti come caregiver potrà fare la differenza. Chi non completa la procedura, però, rischia di restare escluso. Ecco cosa aspettarsi.

Caregiver ufficiale: cosa cambia se non hai completato questa procedura

Con l’avanzare dell’iter del DDL S. 24, dedicato al riconoscimento e al sostegno del caregiver familiare, si fa sempre più concreta la possibilità che per accedere ai benefici sarà fondamentale ottenere il riconoscimento ufficiale del proprio ruolo. Ma cosa potrebbe succedere se questa procedura non venisse completata? E quali sono le implicazioni pratiche per chi assiste ogni giorno un familiare non autosufficiente? Ebbene, per capire quali potrebbero essere i risvolti futuri è bene sapere che il disegno di legge attualmente in discussione al Senato introduce un riconoscimento formale del caregiver familiare come figura giuridica, prevedendo l’accesso a misure concrete di sostegno economico, previdenziale e lavorativo.

Tra queste si annoverano contributi figurativi per la pensione, permessi e orari flessibili sul lavoro, oltre al diritto alla trasformazione del contratto in part-time o lavoro agile.

Ma non solo, si annoverano anche l’accesso prioritario a servizi territoriali di supporto e il riconoscimento dell’esperienza assistenziale come credito formativo per l’acquisizione della qualifica di operatore socio sanitario o di altre figure professionali dell’area socio-sanitaria.

Per usufruire di queste tutele sarà necessario presentare una documentazione specifica che attesti formalmente il proprio status di caregiver. In caso contrario si rischia di essere esclusi. Ne consegue che senza il riconoscimento formale, il ruolo di caregiver resterà invisibile per le istituzioni, impedendo l’accesso a un sistema strutturato di diritti.

Come avverrà il riconoscimento

Il riconoscimento della figura di caregiver dovrà essere certificato tramite apposita procedura. A tal proposito, come si evince dal testo del DDL S. 24, per accedere ai benefici previsti, il caregiver dovrà presentare all’Inps e, per conoscenza, all’azienda sanitaria dell’assistito i seguenti documenti:

“a) atto di nomina del caregiver familiare, sottoscritto dall’assistito. Se l’assistito non può, per qualunque impedimento, sottoscrivere l’atto di nomina, quest’ultima può essere espressa attraverso videoregistrazione o altro dispositivo che consenta all’assistito la propria manifestazione di volontà;
b) estremi del verbale di riconoscimento dello stato di gravità dell’assistito ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104 del 1992, ovvero del verbale di riconoscimento dell’invalidità del medesimo ai sensi della legge n. 18 del 1980;
c) autocertificazione di residenza in un comune del territorio italiano ai sensi dell’articolo 46 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445; per i cittadini extracomunitari, autocertificazione di residenza in un comune del territorio italiano, ai sensi del medesimo articolo 46, per almeno dieci anni, gli ultimi due dei quali in modo continuativo;
d) per i cittadini extracomunitari, copia del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo”.

Sebbene il DDL sia ancora in fase di approvazione, è importante prepararsi fin da ora e restare aggiornati. Questo perché, una volta che la legge sarà operativa, chi non risulterà iscritto nei registri ufficiali potrebbe non poter beneficiare delle nuove tutele. L’obiettivo, d’altronde, è quello di dare finalmente dignità e valore istituzionale a un impegno spesso invisibile ma fondamentale. Restare fuori dal perimetro di questa legge significa continuare a sostenere tutto il peso della cura da soli, senza protezioni o diritti garantiti.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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