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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni 2025: arriva il bonus di fine anno, senza domanda ma non per tutti

Arriva il bonus di fine anno sulle pensioni 2025. Non bisogna presentare domanda, ma non tutti ne ha hanno diritto. Ecco cosa aspettarsi.
5 mesi fa
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pensione 2026
Foto © Pixabay

Arriva il bonus di fine anno sulle pensioni 2025. Come canta Fabri Fibra con il brano Tranne Te: “Le mie rime la gente le mima, dopo tutto sono meglio di prima. Lo spettacolo è finto di brutto, hanno tutti capito il trucco, tranne te, tranne te, tra me e te, tranne te”. 

Nel complicato mondo della burocrazia italiana, ogni tanto arriva un colpo di scena. In particolare per l’anno in corso il copione delle pensioni prevede un bonus di fine anno che, a prima vista, sembra un regalo.

Si tratta di un piccolo extra economico pensato per alleggerire le spese dei pensionati, accreditato automaticamente e senza bisogno di fare domanda.

Una misura che punta a sostenere i redditi più bassi e che, almeno sulla carta, dovrebbe offrire un po’ di respiro a chi percepisce un assegno minimo. Ma, come spesso accade, la realtà è più complicata di quanto possa sembrare. Tale trattamento aggiuntivo, infatti, non sarà per tutti. Anzi, tra soglie reddituali, requisiti anagrafici e criteri ancora poco chiari, in tanti rischiano di restare fuori.

Chi ha diritto alla quattordicesima

Lo scopo dello Stato è quello di offrire un valido aiuto ai pensionati alle prese con delle difficoltà economiche. Allo stesso tempo è bene ricordare che gli aiuti a pioggia non esistono e dietro ogni automatismo c’è sempre un filtro invisibile. E allora chi beneficerà davvero di questa sorta bonus? E chi, invece, resterà a mani vuote? A tal proposito è bene sapere che nel 2025 saranno le pensioni di luglio e dicembre a registrare interessanti incrementi economici, sotto forma di mensilità aggiuntive e bonus straordinari.

Entrando nei dettagli, come si evince dall’articolo 5 del decreto legge numero 81 del 2 luglio 2007, così come modificato dalla Legge di Bilancio 2017 all’articolo 1, comma 187, della legge numero 232 del 2016,  a luglio o a dicembre di ogni anno l’Inps corrisponde la quattordicesima.

Quest’ultima è destinata ai pensionati titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione Generale Obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della stessa, gestite da enti pubblici di previdenza obbligatoria. Ma non solo, i soggetti interessati devono avere almeno 64 anni e un reddito complessivo pari a massimo due volte il trattamento minimo annuo del Fondo Lavoratori Dipendenti.

Importi somma aggiuntiva

L’importo di tale misura differisce in base agli anni di contributi, al reddito pensionistico e alla natura del lavoro, ovvero se dipendente o autonomo. In particolare per l’anno 2025 i limiti reddituali sono pari a 11.766,30 euro annui per pensioni fino a 1,5 volte il trattamento minimo e pari a 15.688,40 euro annui per pensioni da 1,5 a 2 volte il trattamento minimo. Gli importi spettanti sono così determinati:

  • Per chi ha fino a 15 anni di contributi da lavoro dipendente o fino a 18 anni da lavoro autonomo, l’importo è pari a 437 euro se il reddito è fino a 1,5 volte il minimo, oppure 336 euro se il reddito è tra 1,5 e 2 volte il minimo.
  • Per chi ha tra 16 e 25 anni di contributi da lavoro dipendente oppure tra 19 e 28 anni da lavoro autonomo, l’importo aumenta a quota 546 euro per i redditi fino a 1,5 volte il minimo e a 420 euro per i redditi nella fascia tra 1,5 e 2 volte il minimo.
  • Per chi ha oltre 25 anni di contributi da lavoro dipendente oppure oltre 28 anni da lavoro autonomo, la quattordicesima è di 655 euro se il reddito non supera 1,5 volte il minimo, oppure di 504 euro se si colloca tra 1,5 e 2 volte il minimo.

Quando verrà effettuato il pagamento della quattordicesima

Nel caso in cui il proprio reddito superi di poco le soglie indicate, si potrebbe comunque ricevere una quota parziale, grazie alla clausola di salvaguardia. Il pagamento, come spiegato sul sito dell’Inps:

“viene effettuato d’ufficio per i pensionati di tutte le gestioni sulla base dei redditi degli anni precedenti. Per coloro che perfezionano i prescritti requisiti entro il 31 luglio dell’anno di riferimento, la prestazione viene liquidata sulla rata pensionistica di luglio.  Invece, per coloro che perfezionano i requisiti prescritti dal 1° agosto 2025 (pensioni gestite nei sistemi integrati) o dal 1° luglio 2025 (pensioni gestite nei sistemi della Gestione pubblica) al 31 dicembre 2025, e ai soggetti divenuti titolari di pensione nel corso del 2025, che rientrino nei limiti anagrafici e reddituali normativamente previsti, la quattordicesima viene, come di consueto, attribuita d’ufficio con la rata di dicembre 2025“.

Riconoscimento della tredicesima a dicembre

Oltre alla quattordicesima, è bene ricordare che ogni anno nel mese di dicembre, sia ai lavoratori dipendenti che ai pensionati, viene riconosciuta la tredicesima. Quest’ultima viene erogata in modo automatico, senza bisogno di presentare alcuna domanda. Ne hanno diritto tutti i titolari di pensioni previdenziali, ovvero vecchiaia, anticipata, invalidità, reversibilità ed assegno sociale, erogate da INPS o ex-INPDAP.

Restano esclusi, invece, i titolari di accompagnamento o indennità una tantum che non costituiscono reddito pensionistico. Ad esempio, non ne hanno diritto coloro che sono usciti dal mondo del lavoro grazie all’Ape Sociale. Questo perché tale misura non è ritenuta una misura di accesso al trattamento pensionistico, bensì di accompagnamento.

Pensioni 2025: arriva il bonus di fine anno, senza domanda ma non per tutti

Nel dicembre 2025 alcuni pensionati riceveranno anche un bonus aggiuntivo di 154,94 euro.

Questo importo si aggiunge alla tredicesima mensilità e verrà accreditato senza necessità di presentare domanda. Per accedere al beneficio è necessario soddisfare determinate condizioni. In particolare la pensione annua, compresa di maggiorazioni sociali, non deve superare quota 7.999,14 euro.

Se l’importo complessivo della pensione è fino a 7.844,20 euro, ovvero il trattamento minimo annuo INPS per il 2025, il bonus sarà riconosciuto per intero. Nel caso in cui, invece, la pensione sia compresa tra 7.844,21 euro e 7.999,14 euro, allora il bonus sarà riconosciuto in misura proporzionalmente ridotto.

Da prestare attenzione anche ai limiti di reddito personale e familiare. Entrando nei dettagli il  reddito personale complessivo non deve superare quota 11.766,30 euro. Se coniugati, il reddito complessivo familiare non deve superare 23.532,60 euro. Tale bonus non è riconosciuto ai titolari di pensioni assistenziali, come ad esempio l’assegno sociale e la pensione di invalidità civile.

Restano esclusi anche coloro che ricevono prestazioni non definitive o in fase di liquidazione e titolari di pensioni supplementari o pensioni detassate in base a convenzioni internazionali. In caso di dubbi si consiglia di consultare il sito dell’Inps o rivolgersi ad un Caf o Patronato per ottenere maggiori informazioni in merito.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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