UniCredit lancia due premiere bond sul MOT. Una nuova opportunità d’investimento per gli investitori privati attraverso il mercato gestito da Borsa Italiana. Premiere Bond è il brand scelto da UniCredit per contraddistinguere le emissioni di UniCredit Bank AG, banca tedesca appartenente al gruppo, che si succederanno e che attraverso la quotazione diretta beneficiano della liquidità garantita dal MOT e di costi di negoziazione ridotti. Le prime due obbligazioni premiere, bond a tasso misto fisso e variabile (cosiddette fixed to floater), sono denominate rispettivamente in dollari statunitensi (Usd) e in sterline (Gbp), hanno scadenza 2026 e sono quotate al MOT di Borsa Italiana dal 12 aprile 2016.

Entrambe le obbligazioni UniCredit consentono di prendere una posizione rialzista sulle rispettive valute di denominazione. Vengono offerte in un momento particolarmente interessante, per via della politica monetaria divergente tra BCE e FED (per il dollaro) e del prossimo referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea (per la sterlina). L’emittente è UniCredit Bank AG, la banca tedesca del gruppo UniCredit (rating A-/Baa1/BBB delle principali agenzie).   Il bond UniCredit 2026 denominato in dollari (codice ISIN XS1377769879) matura cedole trimestrali fisse pari al 4,20% annuo per i primi 4 anni (da aprile 2016 ad aprile 2020) e successivamente cedole variabili pari al tasso Libor Dollaro a 3 mesi maggiorato di uno spread di 0,25%. A seguito della cautela recentemente espressa dalla Fed, molti analisti hanno rivisto le loro stime e il mercato si è posizionato su uno scenario di rialzi moderati nel 2016. La cedola fissa prolungata consente una redditività superiore alla curva nei primi quattro anni di vita, puntando sul rialzo dei tassi americani dal quinto anno in poi quando, in linea con le aspettative di mercato, i tassi americani potrebbero essere più elevati. Il bond UniCredit 2026 denominato in sterline (codice ISIN XS1377799355), anch’essa di durata decennale, si caratterizza invece per una cedola trimestrale fissa pari al 3,10% annuo per i primi 4 anni (fino al 2020).
Successivamente la cedola diverrà variabile e sarà pari al tasso Libor Sterlina a 3 mesi più uno spread di 0,25%. Dall’annuncio del referendum sulla Brexit, la sterlina ha subito una svalutazione del 15% rispetto all’Euro, che potrebbe essere recuperata nel caso in cui l’esito della consultazione fosse  la permanenza nell’Unione Europea.   “La quotazione diretta in Borsa si è affermata negli ultimi anni come modalità innovativa di offerta di obbligazioni, alternativa e complementare alle emissioni di mercato primario” spiega Pietro Poletto, responsabile dei mercati Fixed Income di Borsa Italiana, LSE Group. “Il Tesoro italiano e altri emittenti bancari operano già sul mercato regolamentato MOT con una loro offerta di obbligazioni, beneficiando della trasparenza, liquidità  ed efficienza della infrastruttura tecnologica offerta da Borsa Italiana. Il Tesoro, a partire dalla prima emissione del BTP Italia nel marzo 2012, ha distribuito attraverso il MOT oltre 110 miliardi di euro. Gli emittenti  corporate e bancari hanno invece raccolto, mediante l’innovativo modello di distribuzione, circa 1,1 miliardi di euro. I titoli venduti direttamente sul secondario hanno permesso infine agli emittenti bancari di raccogliere nel solo 2015 circa 2,8 miliardi di euro; oltre 23,7 miliardi di euro dalla prima operazione nell’aprile 2009 a oggi“. “Questa nuova metodologia di offerta presenta molteplici vantaggi per gli investitori italiani, che possono accedere a un’ampia offerta di strumenti quotati direttamente per le proprie scelte di portafoglio e strategie d’investimento, beneficiando di un’opportunità unica nel panorama europeo nell’attuale contesto di rendimenti azzerati“, spiega Nicola Francia, Responsabile Public Distribution di UniCredit, che ha partecipato al lancio delle prime obbligazioni in quotazione diretta in Borsa nel 2009.