Salini (rating Standard & Poor’s BB-) studia il lancio di un nuovo bond per aprire il cantiere americano. Lo scrive il CorrierEconomia spiegando che la nuova rotta parte da Cheshire nel Connecticut, sede della Lane construction acquisita in dicembre. Come dire, precisa il giornale, la testa di ponte che dovra’ proiettare il gruppo Salini Impregilo in Nord America dove il ceo, Pietro Salini, conta di raccogliere il 50% dei ricavi negli Usa. Il punto di partenza e’ il fatturato di 6 miliardi nelle costruzioni e grandi opere che nel 2016 e’ gia’ a portata di mano grazie appunto allo shopping per 400 milioni realizzato Oltreatlantico.

La Lane, numero uno in Nord America nella costruzione di strade, si candida infatti a diventare la piattaforma del nuovo piano disegnato dal gruppo romano. Quanto alla possibile emissione di un bond, prosegue il settimanale, si sta pensando a uno “benchmark” tra i 400 e i 500 milioni, per allungare le scadenze del debito che oggi, complessivamente, ha un costo medio ponderato del 3,4%. Nella convinzione che un gruppo come Salini Impregilo possa spuntare condizioni piu’ vantaggiose rivolgendosi agli investitori istituzionali di lungo periodo. Una decisione coerente con il piano che punta a diminuire il rischio.  

Bond Salini Costruttori 6,125% 2018 rende 0,60%

  Il rendimento atteso potrebbe la metà rispetto al bond emesso nel 2013 da Salini Costruttori per 400 milioni di euro (codice ISIN XS0956262892). L’obbligazione in euro che offre una cedola del 6,125% fino al 2018, è quotata sul mercato EuroTLX, Hi-MTF ed ExtraMOT di Borsa Italiana, prezza intorno a 108,30 e offre un rendimento a scadenza dello 0,60%. Il prezzo è abbastanza elevato – osservano gli operatori – tuttavia bisogna considerare che il bond è callable e molto probabilmente verrà richiamato da Salini quest’anno in concomitanza con l’emissione del nuovo bond in programma. E’ un segnale di fiducia che il mercato apprezza anche in considerazione dei nuovi contratti stipulati dall’industria italiana di costruzioni a livello internazionale e dall’approvazione del bilancio 2015 che prevede anche una remunerazione ai soci tramite distribuzione di dividendi per 0,04 euro ad azione.