Aprirsi ad internet e all’e-commerce è indispensabile ormai anche per le piccole aziende: è una necessità per essere concorrenziali online. Ma i numeri dimostrano che non sempre questo avviene, soprattutto per le piccole-medie imprese che devono limitare i costi. Secondo i dati Google il 76% di queste realtà aziendali locali in Italia non hanno un sito web e solo 3 su 10 investono nell’ e-commerce. Chi non ha un proprio portale può appoggiarsi alle piattaforme che fanno incontrare domanda e offerta ma spesso per chi vende questo ha un costo e quindi alcuni piccoli imprenditori si scoraggiano.

Ma esistono anche soluzioni gratuite. Una di queste è Netberg, startup italiana ma con sede a Londra. Il fondatore si chiama Michele Cuccovillo. L’idea è nata proprio dalla considerazione dell’anonimato telematico in cui si celano molte realtà aziendali.

Netberg, come funziona e potenzialità

Il funzionamento della piattaforma è molto semplice proprio perché pensato per aziende che, non avendo un portale web, non sono pratiche di strumenti internet. All’imprenditore arriverà la richiesta di ordine e non dovrà far altro che stampare l’etichetta con l’indirizzo del cliente e preparare il pacco. Quando l’ordine è pronto per la spedizione dovrà cliccare sul tasto rosso “Ready”. A quel punto arriva un corriere. Su ogni ordine la piattaforma trattiene il 7% di commissione dall’azienda. Ci sono poi servizi aggiuntivi a pagamento, ad esempio la traduzione della propria scheda in inglese o l’aiuto nella gestione della vetrina per renderla più professionale e accattivante. La differenza rispetto ad altre piattaforme più generiche, quali ad esempio ebay, è che a vendere sono solo aziende ben identificate attraverso la loro scheda. Non è possibile mettere solo un annuncio per un singolo prodotto: Netberg appare all’utente come un centro commerciale online.

I vantaggi dell’e-commerce sono notevoli: è come avere un negozio aperto 24 ore su 24. Internet permette inoltre di vendere anche oltre i confini locali. I cofondatori, Michele Cuccovillo, Jubin Nouri e Lorenzo Rando, hanno lanciato una campagna su facebook #salviamolapmi e stanno cercando di coinvolgere come testimonial come Oscar Farine