Unicredit riunisce oggi il cda per approvare i conti del 2013, decidere l’entità della cedola da staccare per gli azionisti e per varare unicredit slovacchiail nuovo piano strategico 2013-2018.

Ma c’è già una buona notizia per Piazza Cordusio. Pekao, la seconda banca polacca e controllata da Unicredit, ha registrato un calo dell’utile netto solo dell’1% nell’ultimo trimestre 2013, con la crescita del portafoglio che ha compensato quasi interamente la riduzione dei tassi ai minimi storici. E così, l’istituto ha riportato un utile di 736 milioni di zloty (174,7 milioni di euro), superiore alle attese di 662 milioni.

Nell’intero 2013, l’utile netto di Pekao si è attestato a 2,785 miliardi di zloty (-5,4%), al di sopra dei 2,725 miliardi previsti dagli analisti. E staccherà una cedola di 2,61 miliardi di zloty (620 milioni di euro), pari a un payout del 93%.

Tornando a Unicredit, Banca IMI ha confermato il suo giudizio add e un target price di 6 euro sul titolo, attendendosi un margine di interesse di 3,2 miliardi nel quarto trimestre, stabile rispetto ai tre mesi precedenti, mentre le commissioni dovrebbero crescere a 2,117 miliardi (Unicredit: Banca Imi conferma il Target Price, rating inalterato).

Nell’ultimo trimestre, poi, Unicredit dovrebbe beneficiare di varie plusvalenze, come quelle di Fonsai e Mosca Exchange (160 milioni) e gli 1,2 miliardi derivanti dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Ma queste plusvalenze, fanno sapere dalla banca, saranno quasi interamente compensate dalla crescita degli accantonamenti per perdite su crediti problematici.

Gli analisti di Kepler Chevreux li quantificano in 3,9 miliardi su 8,3 miliardi dell’intero 2013, mentre il Core Tier 1 ratio dovrebbe attestarsi al 9,9%, dopo lo stacco di un dividendo di 9 centesimi per azione.

C’è attesa anche per un altro capitolo rilevante: le cessioni. Pare che oggi dovrebbe essere decisa l’IPO del 25-30% di Fineco, valutata intorno ai 2,25 miliardi di euro, così come di Credit Management Bank, che gestisce i crediti a rischio dell’istituto (Unicredit, Fineco verso la quotazione).

Possibile l’adozione di nuove misure di contenimento dei costi, in vista degli “Asset Quality Review” della BCE e degli stress-test dell’Eba, così come potrebbe essere riorganizzata la presenza di Unicredit nell’Est Europa.

Ricordiamo, ad esempio, che Piazza Cordusio viene considerata tra le banche europee più esposte verso la Russia e l’Ucraina, anche se i rischi derivanti da eventuali instabilità geo-politiche nell’area non dovrebbero minare alla sua solidità patrimoniale.