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Oggi: 05 Dic, 2025

C’è aria di upgrade per i titoli di stato italiani, la legge di Bilancio per il 2026 non può sbagliare

Verso un upgrade per i titoli di stato italiani in piena legge di Bilancio per il 2026. Il governo Meloni non può sprecare questa opportunità.
3 mesi fa
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Verso upgrade di Fitch per titoli di stato italiani
Verso upgrade di Fitch per titoli di stato italiani © Licenza Creative Commons

Questa sera, a borse chiuse, l’agenzia di rating Fitch aggiornerà il suo giudizio sui titoli di stato italiani, attorno ai quali tira aria di upgrade. La stessa declassò venerdì scorso i titoli di stato francesi da AA- ad A+. Nell’aprile passato, aveva già migliorato le prospettive per il nostro debito pubblico da “stabili” a “positive”. Un passo necessario in vista di un’eventuale successiva promozione. E se fino a non molto tempo fa appuntamenti come questo erano attesi a Roma con apprensione, adesso c’è la speranza di ricevere qualche buona notizia.

Giudizi in piena sessione di bilancio

Se Fitch annuncerà l’upgrade per i titoli di stato italiani, la valutazione salirà da BBB a BBB+. Da due a tre gradini sopra l’area “junk” o “spazzatura”, allontanandosi dalla quale attirerebbe ulteriori capitali tra i fondi d’investimento. Ad oggi già S&P ha promosso i nostri bond a BBB+, mentre Moody’s resta con una valutazione infima: Baa3, corrispondente a BBB- per le altre due principali agenzie.

Anch’essa, però, ha migliorato l’outlook a “positivo”, prospettando una promozione.

I mercati si sono portati avanti. Considerano i titoli di stato italiani e francesi ugualmente rischiosi, tant’è che ieri lo spread decennale tra i due si è praticamente azzerato. Sarà importante strappare non solo la promozione di stasera, ma anche quella di Moody’s attesa per il 21 novembre. E tutto ciò in piena sessione di bilancio. Entro fine mese il governo presenterà la legge di Bilancio per il 2026 e avrà tempo fino a metà ottobre per inviarla alla Commissione europea.

Giù le mani dal tesoretto

Sappiamo che tra i partiti della maggioranza si sta giocando un braccio di ferro attorno ad alcune misure fiscali. Forza Italia e Fratelli d’Italia optano per il taglio della seconda aliquota IRPEF dal 35% al 33%, oltre all’estensione dello scaglione di reddito da 50.000 a 60.000 euro. La Lega vorrebbe una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali e la “flat tax” per le partite IVA fino a 100.000 euro. Le risorse sono poche, per cui sempre la Lega pretende di imporre una nuova tassa sugli extraprofitti delle banche.

L’upgrade per i titoli di stato non sarebbe soltanto una buona notizia, ma la concessione di un credito verso il governo. Questi si può permettere di tutto, fuorché mostrarsi intento a finanziare misure di spesa o tagli delle imposte ricorrendo al deficit. Ora più che mai serve evidenziare le differenze con l’irresponsabilità fiscale e l’instabilità politica di Parigi. Probabile che il gettito fiscale per quest’anno superi le previsioni e che il deficit scenda in prossimità o persino sotto il 3% del Pil. Anziché mettere le mani avanti sul fantomatico “tesoretto” da 13 miliardi stimato, meglio massimizzare i risparmi.

Upgrade dei titoli di stato innesca circolo virtuoso

Gli upgrade per i nostri titoli di stato alimenteranno un circolo virtuoso caratterizzato da minore spesa per interessi e calo del deficit.

La conferma di questo trend aprirebbe solidi spazi di manovra nel bilancio a sostegno della crescita e anche prima della fine di questa legislatura in corso. L’obiettivo minimo del governo dovrebbe essere ora di lasciare il rating italiano con valutazione media pari a BBB+. Sembrava impensabile fino a qualche anno fa. Si tratterebbe di cancellare tre lustri di ignominia.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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