Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha compiuto una nuova mossa nella sua strategia commerciale annunciando l’invio di dodici lettere a partner internazionali per comunicare l’introduzione di dazi doganali. Le comunicazioni, partite il 7 luglio 2025, preannunciano tariffe che entreranno in vigore a partire dal 1° agosto. La decisione punta a ridurre il deficit commerciale americano ma sta già generando forti reazioni nei mercati finanziari e tra i governi dei Paesi coinvolti.
Trump ha definito queste lettere “prendere o lasciare”, lasciando intendere che i destinatari avranno poco margine di trattativa. Secondo l’amministrazione statunitense, la misura è necessaria per proteggere le industrie locali e riequilibrare una bilancia commerciale considerata troppo sbilanciata a favore dell’estero.
Trump dazi: i Paesi colpiti dalla nuova misura
Sebbene la lista ufficiale non sia stata diffusa in modo completo, fonti diplomatiche indicano che tra i destinatari delle lettere ci sono Paesi asiatici come Giappone, Corea del Sud, Malesia, Indonesia e Bangladesh. Altri nomi emersi comprendono Thailandia, Cambogia, Kazakistan e Myanmar. Anche nazioni europee come Serbia e Bosnia Erzegovina figurano tra coloro che rischiano di subire le nuove tariffe.
Le lettere stabiliscono tariffe differenziate per ogni Paese in base al volume degli scambi e al deficit bilaterale con gli Stati Uniti. In alcuni casi, i nuovi dazi potrebbero raggiungere il 70%, colpendo settori strategici come l’acciaio, i prodotti tessili e l’agroalimentare.
L’Unione Europea, pur non essendo ancora destinataria delle lettere, rimane sotto osservazione. Bruxelles teme di essere coinvolta a breve con l’imposizione di un dazio del 50% su alcune categorie di prodotti, se i negoziati non dovessero portare a un accordo.
Reazioni internazionali alle lettere sui dazi di Trump
L’annuncio ha scatenato immediate preoccupazioni a livello globale. In Asia, le principali borse hanno registrato cali consistenti: il Nikkei giapponese ha perso il 2,4% mentre la borsa di Seoul ha chiuso in ribasso del 3%. Le autorità giapponesi hanno già chiesto un incontro urgente con la Casa Bianca per scongiurare l’applicazione dei dazi e trovare una soluzione diplomatica.
Anche in Europa, sebbene non ancora colpita direttamente, si moltiplicano i segnali di allarme. La Commissione Europea ha dichiarato di essere pronta a difendere gli interessi dei propri Stati membri e di adire le vie legali presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) in caso di violazioni delle regole internazionali.
Gli analisti economici sono divisi sugli effetti di questa nuova misura. Alcuni ritengono che i dazi potranno dare un impulso temporaneo all’industria americana, proteggendo settori in difficoltà come quello dell’acciaio e dell’automotive. Altri avvertono invece che la mossa rischia di innescare una guerra commerciale su scala globale, con ripercussioni sull’intero sistema economico.
Le catene di approvvigionamento internazionali, già provate da anni di tensioni geopolitiche e fluttuazioni energetiche, potrebbero subire ulteriori interruzioni. Per i Paesi colpiti, l’impatto sarebbe pesante soprattutto per le imprese esportatrici che dipendono in modo significativo dal mercato statunitense. In passato, politiche simili hanno portato a un aumento dei prezzi per i consumatori americani e a difficoltà per le aziende USA che esportano all’estero, colpite dalle contromisure applicate dai Paesi partner.
La strategia di Trump e le sfide future
L’invio delle lettere da parte di Trump segna una nuova fase della politica commerciale americana. La Casa Bianca sostiene che queste misure siano indispensabili per difendere i lavoratori e le imprese statunitensi. Allo stesso tempo, le tensioni generate rischiano di destabilizzare i rapporti internazionali e di creare un clima di incertezza sui mercati finanziari.
Nei prossimi giorni, l’attenzione sarà puntata sulle risposte dei Paesi coinvolti e sugli sviluppi dei negoziati bilaterali. L’entrata in vigore dei dazi il 1° agosto potrebbe trasformarsi in un punto di svolta per l’economia mondiale, segnando l’inizio di una fase complessa e carica di incognite.
In sintesi.
- Trump invia 12 lettere ai partner commerciali annunciando nuovi dazi dal 1° agosto 2025.
- Tra i Paesi coinvolti ci sono Giappone, Corea del Sud e diverse nazioni asiatiche ed europee.
- Gli analisti temono conseguenze negative sull’economia globale e possibili ritorsioni.

