Negli ultimi giorni è stata segnalata una nuova truffa criptovalute che sfrutta la tecnica dello smishing, ovvero il phishing via SMS. L’Agenzia delle Entrate, attraverso un avviso ufficiale del 15 settembre 2025, ha comunicato di non avere alcun legame con queste false notifiche e ha invitato tutti a mantenere alta l’attenzione. Si tratta di un raggiro ben organizzato che punta a sottrarre informazioni personali e dati dei portafogli digitali delle vittime.
Truffa criptovalute: una strategia basata sull’urgenza e sull’inganno visivo
I truffatori inviano messaggi SMS che sembrano provenire dall’Agenzia delle Entrate. Nei testi comunicano che sarebbe necessario dichiarare criptovalute inesistenti entro una scadenza imminente.
Questo espediente mira a creare panico e fretta, spingendo il destinatario a cliccare su un link esterno senza riflettere.
Il collegamento fornito nell’SMS rimanda a un sito malevolo che imita perfettamente il portale ufficiale dell’Agenzia. L’uso del logo autentico e di una grafica curata rende difficile distinguere il falso dall’originale. La riproduzione della pagina è così convincente da trarre in inganno anche gli utenti più attenti.
Il finto portale e la raccolta dei dati sensibili
Una volta aperto il sito fraudolento, la vittima viene guidata attraverso una procedura che simula una dichiarazione telematica. Durante questo processo vengono richieste informazioni riservate: dati anagrafici, dettagli fiscali, recapiti personali e, infine, le credenziali del portafoglio di criptovalute.
Tra le informazioni più delicate richieste compare la seed phrase di recupero del wallet, una sequenza di parole che permette di accedere ai fondi. Se i truffatori ottengono questa chiave, possono trasferire immediatamente le criptovalute, svuotando completamente l’account della vittima.
L’Agenzia delle Entrate ha ribadito di essere totalmente estranea a queste comunicazioni e ha confermato che non invia mai messaggi che richiedono dati sensibili tramite link esterni o procedure simili.
Le indicazioni ufficiali per verificare i messaggi truffa criptovalute
Per proteggersi da questa truffa criptovalute (non è la prima), è fondamentale adottare alcune precauzioni. L’Agenzia consiglia di verificare sempre l’autenticità delle comunicazioni ricevute. In caso di dubbi, è possibile:
- Controllare la sezione “Focus sul phishing” presente sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Questa pagina raccoglie esempi e aggiornamenti sulle principali frodi in corso.
- Utilizzare i canali di contatto ufficiali indicati su www.agenziaentrate.gov.it
- Rivolgersi direttamente all’ufficio dell’Agenzia territorialmente competente per un chiarimento.
Seguendo queste indicazioni si evita di cadere nella trappola predisposta dai truffatori e si contribuisce a limitare la diffusione di queste pratiche fraudolente.
I segnali di una possibile truffa criptovalute
Gli esperti fiscali sottolineano alcuni elementi tipici dei tentativi di smishing:
- Creazione di urgenza – Frasi che impongono scadenze immediate spingono ad agire d’impulso.
- Uso di nomi autorevoli – I truffatori sfruttano enti conosciuti, come l’Agenzia delle Entrate, per apparire credibili.
- Presenza di link sospetti – I messaggi invitano a cliccare su collegamenti esterni per fornire informazioni riservate.
- Richieste insolite di dati – Nessun ente legittimo chiede via SMS informazioni fiscali complete o l’accesso a portafogli digitali.
- Riconoscere questi segnali è il primo passo per proteggere i propri dati e il proprio patrimonio.
L’importanza della prudenza e della verifica
La truffa criptovalute segnalata il 15 settembre dimostra, ancora una volta, quanto siano sofisticati i metodi utilizzati dai criminali informatici. Anche un messaggio dall’aspetto ufficiale può nascondere un pericolo concreto. La prudenza è la migliore difesa: non cliccare su link contenuti in SMS sospetti e non fornire mai dati personali o finanziari senza avere la certezza dell’affidabilità della fonte.
Mantenere un approccio critico verso ogni comunicazione inattesa è fondamentale. Le autorità fiscali non chiedono mai informazioni riservate tramite SMS né utilizzano procedure che prevedono l’uso di portali esterni non verificabili.
Riassumendo
- Nuova truffa criptovalute via SMS sfrutta falso avviso dell’Agenzia delle Entrate.
- I truffatori creano urgenza per spingere le vittime a cliccare su link malevoli.
- Il sito fraudolento imita il portale ufficiale e richiede dati sensibili e wallet.
- L’Agenzia smentisce coinvolgimento e invita a verificare sempre sui canali ufficiali.
- Segnali d’allarme: urgenza, nomi autorevoli, link sospetti e richieste insolite.
- Prudenza e verifica sono essenziali per proteggere dati e criptovalute.
