L’assegno unico figli a carico spetta in base all’ISEE del nucleo familiare. All’aumentare del valore ISEE diminuisce l’importo spettante per ciascun figlio. Per ISEE superiore a 40.000 euro l’importo è quello minimo di 50 euro per figlio.
Per chi spetta l’assegno unico
L’assegno unico spetta per i figli a carico, intendendosi per tali quelli che fanno parte del nucleo familiare ai fini ISEE. In dettaglio la prestazione in esame compete per:
- ogni figlio a carico di minore età
- per ogni figlio maggiorenne a carico fino a 21 anni di età, a condizione che in capo al figlio stesso sia rispettata una delle seguenti condizioni:
- frequenza di un corso di formazione scolastica o professionale ovvero di un corso di laurea
- svolgimento di un tirocinio ovvero di un’attività lavorativa e possesso di un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui
- registrazione come disoccupato e in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego
- svolgimento del servizio civile universale
- per ogni figlio disabile a carico, senza limiti di età.
Come far diminuire l’ISEE
Un primo modo legale per ottenere un assegno unico più alto è quello di far sì che diminuisca il valore ISEE del nucleo familiare.
Esempio
Una famiglia composta da padre, madre e tre figli di cui 2 minorenni ed 1 di età pari a 25 anni. Quest’ultimo lavora ed ha un reddito annuo di 25.000 euro.
In questo esempio, il reddito del figlio maggiorenne concorre, insieme a quello del resto della famiglia, al valore ISEE. Si potrebbe, dunque, pensare di far uscire dal nucleo familiare il figlio 25enne. In questo modo il valore ISEE del nucleo familiare, valido ai fini dell’assegno unico per gli altri due figli minorenni, diminuirà e, di conseguenza, aumenterà l’imposto spettante.
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Aumento assegno unico: ci sono le maggiorazioni
Altro modo legale per ottenere un importo assegno unico più altro è quello di far leva sulle c.d. maggiorazioni previste a livello legislativo. In particolare ci riferiamo, ad esempio, alle maggiorazioni spettanti per:
- presenza di entrambi i genitori lavoratori
- nucleo familiare con madre di età inferiore ai 21 anni
- presenza di figli ulteriori al secondo oppure di figli non autosufficienti; minorenni con disabilità.
Anche in questo caso più basso è l’ISEE del nucleo familiare più alta è la maggiorazione spettante.
Infine, un terzo modo (indiretto) per aumentare la prestazione è rappresentata dalla possibilità di cumulo con altri sussidi spettanti per i figli. Ad esempio, il bonus asilo nido.
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