Tutto prima o poi finisce, ma ci sono certe cose che hanno segnato un’era, magari un periodo della nostra vita, e quando queste cose si apprestano a finire, ecco che dall’occhio ci cade la solita lacrima nostalgica. Non parliamo di Windows XP e neppure dell’iPad 2, anche se ci siamo vicini: il tema, infatti, è Apple, ma l’oggetto in questione è il tanto (una volta) amato iPod. Quell’oggetto così minuscolo che Steve Jobs presentò con orgoglio nel lontano ottobre del 2001 e che è stato riportato anche all’inizio del film sul guru di Apple interpretato da Ashton Kutcher.

Perché l’iPod sta raggiungendo l’età del pensionamento quasi in sordina? Le risposte sono molteplici e tutte destinate a sancire definitivamente la fine degli iPod

 

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Vita, morte e miracoli dell’iPod

Andare avanti dovrebbe essere il motto di ciascuno di noi: è l’unico antidoto per sopperire alle insufficienze inevitabili di qualcosa che a un certo punto, per motivi puramente fisiologici, viene a mancare. Il settore delle innovazioni tecnologiche, fortunatamente, è sempre in continuo e costante fermento.

Nessuno, negli anni Novanta, avrebbe mai pensato che il walkman potesse un giorno venire soppiantato da un piccolissimo oggetto rettangolare tascabile; nessuno avrebbe mai pensato (sempre negli anni Novanta) che i cellulari potessero servire anche a qualcos’altro oltre che a chiamare, inviare messaggi o giocare a Snake. E forse nessuno avrebbe pensato in tempi non sospetti che i computer divenissero portatili o che un giorno ci saremo messi seduti su una panchina sotto un albero non con un libro ma con un tablet. O meglio, forse tutti ci abbiamo pensato, ma non abbiamo mai saputo quantificare il tempo necessario che sarebbe servito per rivoluzionare le nostre vite.

L’iPod venne presentato 12 anni e mezzo fa, 1 mese dopo che due aerei si schiantarono contro le Torri Gemelle, cambiando radicalmente il nostro modo di vivere.

Da lì in poi, l’iPod è passato per più generazioni fino al 2012, anno in cui venne presentato l’iPod Touch di quinta generazione.

 

Ecco perché l’era dell’iPod sta per finire

 

L’interesse del pubblico è tuttavia scemato con gli anni per diversi motivi. Apple, che non sta tanto a guardare per il sottile, ha capito l’antifona e ha deciso di non investirci più: inutile spendere soldi e risorse per un prodotto che non attira più come una volta. Gli iPod Touch continueranno a esistere, anche perché sono tra i modelli più recenti, ma i cari vecchi classici iPod stanno correndo velocemente verso una morte pietosa. Non poteva essere altrimenti: dopotutto “panta rei”, tutto scorre e così anche gli iPod classici, che non beneficiano più di vendite elevate. 

iPod Shuffle, iPod Nano e iPod Classic sono così giunti all’età della pensione, visto che dal 2005 in poi le vendite non hanno smesso di calare e il 2014, secondo gli analisti, si rivelerà l’anno più nero in fatto di vendite. 

Tra le principali ragioni che sono da addursi al fallimento dei cari vecchi iPod, figurano senz’altro la mancanza di recenti aggiornamenti di questi dispositivi da parte di Apple, più interessata alla realizzazione di nuovi iPhone, iPad e altre tecnologie, oltre alla fruizione di determinati software musicali grazie a device come gli iPhone e alle applicazioni dedicate presente nello store, ma anche alla nascita di servizi come Spotify o iTunes Radio, su cui la stessa Apple ha puntato molto. 

Dulcis in fundo, tra le ragioni principali della decadenza degli iPod, non poteva mancare il prezzo, che si mantiene comunque su standard piuttosto elevati e inaccessibili a una buona parte dei clienti, soprattutto se “datati” nel tempo e succeduti da altri dispositivi come per l’appunto gli iPod Touch.

 

Non che Apple se ne stia con le mani in mano: insomma, l’era degli iPod sta per finire, ma nel prossimo futuro aspettiamoci qualcosa di completamente diverso e innovativo. Insomma, viviamo seguendo il motto che dovrebbe appartenere alla filosofia di ciascuno di noi: andiamo avanti!