È dovuto intervenute il Garante della Privacy per sbrogliare la matassa relativa alle app fake di Verifica C19, il sistema utilizzato per verificare se il Green Pass esibito è valido oppure no. Ecco di cosa si tratta.

Verifica C19 fake, attenti alle imitazioni

Stanno proliferando app sugli store relativi al Green Pass da verificare. Si tratta di applicazioni che però violano la privacy e che hanno in realtà propio lo scopo di accalappiare quante più informazioni possibili sulle persone. Avviata quindi indagine ufficiale in merito a queste app per scoprirne i reali intenti e chi c’è soprattutto dietro, poiché è confermato che l’unica valida e ammessa dal regolamento è appunto Verifica C19.

Di recente infatti diversi produttori e sviluppatori, anche stranieri, hanno inserito negli store digitali per app da smartphone, diverse app dedicate alla verifica del Green Pass. Cosa c’è di male vi starete chiedendo. Ebbene, queste app effettivamente scagionano e leggono il QR Code, ma raccolgono anche dati personali che l’app ufficiale invece non raccoglie, ossia nome e cognome della persona, la data di nascita e addirittura le dosi del vaccino e i tamponi effettuati.

Verifica C19 pirata, qual è lo scopo?

Ed eccoci al motivo di questa messa in scena, una vera e propria truffa, se vogliamo. E già, perché poi in fondo il motivo di questa raccolta di dati quale sarebbe? Attraverso la registrazione, il cliente effettua il download automatico dei dati i quali vengono inviati a terzi. Ecco lo scopo di questa messa in scena, e sappiamo quanto oggi sia importante raccogliere dati e saperli anche rivendere poi ai soggetti interessati. Insomma, confermato Verifica C19 come unico strumento per la lettura del Green Pass, tutti gli altri sono delle imitazioni che possono crearvi anche non pochi problemi.

Potrebbe interessarti anche WhatsApp diventa Meta e introduce un cambiamento rivoluzionario