Unico proprietario di Cornershop, questo il traguardo raggiunto da Uber che quindi si assicura in esclusiva i servigi della startup latinoamericana che si occupa di consegne. Il colosso aveva acquistato una quota di maggioranza già nel primo trimestre del 2020, ora si appresta ad acquistare il restante 47% della società per 29 milioni di dollari.

Cornershop diventa di Uber

Quest’ultimo accordo, raggiunto il 18 giugno e riportato lunedì, renderà Cornershop una consociata interamente controllata da Uber. L’accordo è un logico passo successivo nella relazione Uber-Cornershop, che come dicevamo era già partita da diverso tempo, risaliva infatti al 2019 l’intenzione di Uber di assicurarsi le prestazioni della startup latinoamericana.

Continua quindi a puntare forte nel delivery alimentare, anzi Uber ha fatto a questo punto capire che tale interesse non era una scelta necessaria per far fronte alla crisi e sviluppare un settore che si era aperto con la pandemia.

La società ha iniziato a offrire la consegna di generi alimentari in alcune città dell’America Latina, del Canada e degli Stati Uniti la scorsa estate dopo aver acquisito Postmates con un accordo del valore di 2,65 miliardi di dollari. Parliamo di un business che ha un suo ricco profitto. Infatti, l’amministratore delegato di Uber, Dara Khosrowshahi, ha dichiarato che il business della drogheria e dei nuovi verticali dell’azienda ha superato il tasso di prenotazione annuale di 3 miliardi di dollari per quest’anno. Ecco le parole dell’AD: “Ecco perché siamo entusiasti di approfondire il nostro impegno nei confronti del team di Cornershop e di supportare la loro visione mentre crescono a livello globale. Insieme, raddoppieremo la strategia di portare la consegna di generi alimentari in giornata sulla piattaforma Uber in tutto il mondo”.

Uber e il food delivery con Cornershop

La startup Cornershop ha sede in Cile ed è stata fondata nel 2015 da Oskar Hjertonsson, Daniel Undurraga e Juan Pablo Cuevas.

 La società ha ampliato le sue operazioni in otto paesi tra nord e sud America, tra cui Cile, Messico, Brasile, Colombia, Costa Rica, Perù, Stati Uniti e Canada. La società ha raccolto 31,7 milioni di dollari in quattro round di finanziamento da investitori che includono Accel e Jackson Square Ventures. Non solo Uber aveva puntato gli occhi sulla startup, infatti sembrava molto vicino l’accordo con Walmart per 225 milioni di dollari, poi il colosso delle auto ha chiuso la trattativa aggiudicandosela, anche grazie all’antitrust messicana che ha bloccato le operazioni della Walmart.

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