Stop agli spot politici su Twitter, la decisione del social è di quelle epocali, basta tweet pubblicitari di propaganda o simili, a motivare la decisione è stato Jack Dorsey, l’amministratore delegato del social.

Twitter, addio alla politica

Le elezioni statunitensi si avvicinano, ormai gli americani stanno chiaramente pensando sempre più al 2020, quando ci sarà il nuovo presidente da nominare, o eventualmente confermare Trump per il suo secondo ed ultimo mandato. I social sono sempre più al centro dell’attenzione per quanto riguarda tale questione, e mentre Facebook si adopera per creare un algoritmo capace di riconoscere le fake news, Twitter ha deciso invece di tagliare direttamente corto e vietare qualsiasi inserzione politica.

“Abbiamo preso la decisione di bloccare tutte le inserzioni pubblicitarie politiche a livello globale”. Lo ha annunciato Twitter”. Una decisione sicuramente sofferta, e anche rischiosa, se è vero che subito dopo l’annuncio i titoli di Twitter a Wall Street sono stati in calo. Dorsey però sembra molto sicuro in merito alla sua decisione e la scelta ha un che di coerente. L’ad ha infatti continuato affermando che:

“La pubblicità su internet è molto potente ed efficace, ma comporta significativi rischi politici laddove può essere usata per influenzare voti. Questo non ha nulla a che fare con la libertà di espressione. Ha a che fare con il pagare, questo ha significative ramificazioni che l’architettura democratica di oggi potrebbe non essere in grado di gestire”.

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