Se c’è una cosa che il Datagate ha insegnato a tutti è che la nostra privacy è costantemente in pericolo: fu proprio questo scandalo a far partire un report da parte del Dipartimento attività ispettive dell’Autorità Garante per la Privacy, report che oggi è sul tavolo della presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per lo Sviluppo Economico, dell’Interno e su quello del sottosegretario all’Intelligence Marco Minniti. A riportare la notizia è stato il quotidiano La Repubblica: le telecomunicazioni italiane sono a forte rischio sicurezza, e con ciò si vuole intendere che tutto quello che utilizziamo per comunicare oggi (dagli SMS alle chiamate mobile, dalle conversazioni telefoniche ai post pubblicati sui social network) giace su una falla alquanto pericolosa che minaccia la nostra privacy.
Quale pericolo per le telecomunicazioni italiane?
Inutile fare esagerati allarmismi, ma anche sottovalutare la problematica potrebbe essere rischioso. Il problema non è di quelli piccoli e riguarda sostanzialmente gli Internet Exchange Point (IXP), che sono delle infrastrutture necessarie per il trasferimento dei dati, e dei sistemi di sicurezza incaricati di proteggerli. Gli IXP sono in parole povere dei luoghi reali pieni di cavi fondamentali per il trasporto dei dati degli utenti e per il loro smistamento nella rete e in Italia ce ne sono 9, tra cui a Milano, Torino e Roma. Quindi, se l’utente abbonato a un operatore vuole visitare un sito ospitato su un server di un altro operatore i suoi dati devono necessariamente essere trasportati dagli IXP. Ma qual è il problema che mette in pericolo il nostro sistema di telecomunicazione? A quanto riporta il Garante il problema sarebbe da addurre a “funzionalità tecniche che possono permettere di replicare in tempo reale il traffico in transito dirottando il flusso replicato verso un’altra porta“, oltre all’individuazione di diverse falle critiche “sulle misure di sicurezza logiche e fisiche adottate dalle società nella gestione dei loro sistemi“.