Alcuni hacker hanno sbloccato con estrema facilità lo scanner dell’iride di Samsung Galaxy S8, ponendo in luce un problema di sicurezza di cui si era parlato già all’indomani del lancio sul mercato del top gamma sudcoreano. Si tratta di un ‘attacco’ davvero semplice che fa saltare tutto il battage pubblicitario secondo il quale questa feature sarebbe stata ‘uno dei modi più sicuri per tenere il tuo smartphone bloccato’. Diciamo immediatamente che il costo complessivo per questa operazione è piuttosto elevato, circa 725 dollari; a mostrare la procedura e la sua semplicità sono stati gli hacker di Chaos Computer Club in Germania e trovate l’articolo a questo link.

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Cosa serve per sbloccare lo scanner dell’iride di Samsung Galaxy S8?

Gli hacker raccontano con estrema semplicità quello che serve per sbloccare lo scanner dell’iride di Samsung Galaxy S8. Innanzitutto, occorre una fotocamera digitale, poi una stampante laser (gli hacker, con grande ironia, consigliano proprio una Samsung) e, infine, delle lenti a contatto. Per portare a compimento lo sblocco, basta scattare una foto del volto del soggetto, stamparla su un foglio di carta, sovrapporre le lenti a contatto e posizionare l’immagine ottenuta dinanzi al Galaxy S8 che si intende sbloccare. Ecco, allora, il video che mostra come fare.

Intanto, il Samsung Galaxy S8 si mostra ‘nudo’ in questo teardown ufficiale e il prezzo scende a 599 euro.

Samsung Galaxy S8 facilmente hackerabile: ma cosa accadrà in futuro?

È un dato di fatto che, come hanno dimostrato gli hacker sul Samsung Galaxy S8, lo scanner dell’iride non è ancora una tecnologia abbastanza raffinata per essere considerata davvero sicura. Uno degli hacker in questione ha sottolineato come si tratti di una feature che molti smartphone in futuro accoglieranno, ma si dice sicuro che, per un pirata informatico esperto, resterà comunque semplice da sbloccare, nonostante quanto dichiarato dalla Princeton Identity, l’azienda che ha prodotto, on collaborazione con la Samsung, lo scanner dell’iride.

Ma è chiaro che per un hacker è sempre tutto semplice: anche il sensore per le impronte digitali può essere sbloccato facilmente, come dimostrato in questo articolo corredato di video. Insomma, la sicurezza assoluta è ancora lontana.