Si fa un gran parlare della realtà virtuale, sottovalutando spesso il potenziale della realtà aumentata. Per certi versi c’è chi la considera la sorella minore della prima, ma in realtà per VR e AR le cose sono leggermente diverse. Mentre infatti la prima sembra ancora dover fare diversi step prima di arrivare finalmente ai livelli che i ricercatori auspicano. Al momento infatti il grande successo della realtà virtuale sembra sempre più relegato alle esperienze videoludiche, mentre si cerca ancora una reale collocazione pratica in altri settori.

Discorso diverso invece per l’AR che sembra già a misura d’uomo.

L’AR alla conquista del lavoro

Naturalmente, anche se ci sono già importanti passi avanti nel mondo della realtà aumentata, i prossimi step saranno ancora più decisivi per questa tecnologia e la collocheranno davvero tra le grandi innovazioni del nostro tempo, tanto che gli esperti parlano di vera e propria rivoluzione. Il mondo del lavoro non farà certo eccezione: A tal proposito, Alla Carneige Mellon University hanno brevettato Desktopography, una lampadina “particolare” capace di proiettare sulla scrivania dell’ufficio una serie di programmi utili per il lavoro.

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Ad esempio, se si deve scrivere una e-mail, senza dover utilizzare la tastiera fisica, si potrà battere sulla tastiera virtuale che apparirà sulla scrivania. La software house Meta ha invece preparato Workspace, grazie ad un visore i lavoratori potranno controllare i macchinari computerizzati direttamente con le gesture delle mani, senza dover intervenire fisicamente. Facile quindi pensare all’abbassamento dei rischi da parte dei lavoratori che hanno a che fare con pericolose macchine.

Logitech G, la scrivania AR

E che dire invece del progetto keybord di Logitech? La tecnologia è un misto di AR e VR, L’idea è quella di inviare una copia della tastiera reale al mondo virtuale.

 Per fare questo, è necessario un sensore di movimento del disco Vive Tracker, una tastiera della serie Logitech G e un accessorio-mediatore. Collegando il sensore di movimento alla tastiera fisica, l’utente vede una copia tridimensionale completa della tastiera, che sarà nello stesso luogo del reale. Insomma, un sistema diverso per uno scopo analogo a quello descritto con il progetto Desktopography.

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