Sembra proprio che gli Oculus Rift andranno a ruba da un certo tipo di pubblico: basti pensare, infatti, che Facebook non ha posto veti ai software che gireranno sul dispositivo di realtà aumentata che sarà in commercio a partire dal primo trimestre 2016, pertanto anche la pornografia sarà ammessa e non è affatto un caso che l’industria del settore stia pensando a qualcosa che li faccia emergere dalla dimensione finora conosciuta per produrre nuove esperienze con i visori dedicati alla realtà virtuale e alla realtà aumentata.
Dai Google Glass agli Oculus Rift
Un tempo avevamo parlato dei Google Glass e del sesso che non sarebbe stato più come prima grazie all’innovativa tecnologia indossabile progettata da Google, ma come ben tutti sappiamo gli occhiali intelligenti di Big G stanno subendo un profondo rinnovamento e nessuno ne sente più parlare come prima. Oggi l’attenzione degli appassionati e degli addetti al settore è rivolta tutta verso Oculus Rift (e concorrenti come Project Morpheus, ma anche dell’interessantissimo Dlodlo) e l’impressione, in questo momento, è che ancora non sappiamo come cambieranno la nostra vita perché gli articoli su questo dispositivo non sono sufficienti a spiegare tutte le loro potenzialità.
Oculus Rift senza… veli
Tra queste, quella della pornografia, la cui diffusione sarà ovviamente limitata in qualche modo, ma su cui gli sviluppatori potranno (è proprio il caso di dirlo) divertirsi con l’obiettivo di creare delle app dedicate a tutti gli appassionati della pornografia online (e sono davvero tanti). Questi potranno trovarsi letteralmente al centro di scene hard e guardarle sotto prospettive finora solo immaginate e che ovviamente l’attuale struttura bidimensionale dei contenuti non consente.