Non chiamatela fantascienza, quello che la tecnologia sta portando avanti va ormai oltre le fantasie di scrittori e registi del settore. Neuralink è probabilmente qualcosa che abbiamo tutti sempre sognato, ma che ora sta per diventare finalmente realtà: riusciremo davvero a comunicare solo con il pensiero?

Neuralink, il futuro è sempre più incredibile

L’obiettivo è quello di creare interfacce neurali in grado di collegare il cervello e il computer. Dietro tale progetto c’è ancora una volta l’immancabile Elon Munk. Lo scopo dell’azienda fondata nel luglio 2016 dall’imprenditore 46enne è quello di impiantare nei nostri crani un’interfaccia neurale con applicazioni potenzialmente infinite.

Riusciremo a interagire con intelligenze artificiali e comunicare con tutti gli altri che avranno lo stesso chip impiantato. Ovviamente, immancabile la facoltà di navigare in rete, ma non esisterà più internet come lo conosciamo oggi. Navigare sul web significherà semplicemente pensarlo, visto che non avremo più bisogno di un dispositivo esterno per connetterci, saremo infatti noi stessi connessi con il mondo online tramite il chip impiantato nel nostro cervello.

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Attualmente ci sono già sistemi basati sulla stessa tecnologia, e usati per coloro affetti da malattie che vanno ad intaccare il sistema motorio. Basti pensare ad esempio ai malati di Parkinson in stadio avanzato che usano arti tecnologici per compiere varie azioni. Impiantando un’interfaccia neurale in una piccola porzione della parte esterna del cervello di un paziente paralizzato, quest’ultimo sarà in grado di muovere arti robotici semplicemente pensando di muovere i propri arti paralizzati.

Neuralink senza più confini

L’obiettivo di Musk però è diverso, con Neuralink vuole infatti eliminare ogni confine ed estendere il potenziale a tutte le aree del cervello. Neuralink sarà infatti un’interfaccia neurale in grado di trasmettere e ricevere segnali da qualsiasi parte del cervello.

 Ad ogni modo, l’estrema sintesi offerta dal progetto è quella di implementare tutte le funzioni che già oggi giorno facciamo grazie alla tecnologia, nel nostro corpo. In poche parole, i nostri dispositivi elettronici ci permettono già di essere dei cyborg, ma il passo successivo della tecnologia, secondo Munk, è quello di eliminare il tramite tra l’uomo e la macchina e trasformare le due cose attraverso un’unica fusione.

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