Quando ci troviamo di fronte a notizie dal carattere allarmistico dobbiamo assumere sempre la necessaria cautela: ricordate il Millennium Bug del 2000? Non accadde nulla. E potrebbe non accadere nulla neppure entro 8 anni, anche se il problema alla base segnalato di recente potrebbe essere davvero concreto. Si parla di fine di internet, ma solo per fare scalpore: la verità è che con l’esponenziale aumento del traffico di dati, proveniente soprattutto dal caricamento dei video e dall’ingente quantità di risorse richieste dallo streaming video e dalle piattaforme dedicate, la rete potrebbe necessitare di un ulteriore supporto per non collassare.

 

Cosa dice Andrew Elliss

Questo ha riportato il professore della Aston University of Birmingham, Andrew Elliss: tra 8 anni internet non potrà più sopportare questo traffico, soprattutto considerando che è in aumento. Il fatto è che ogni cosa ha un limite: anche le reti in fibra ottica hanno la capacità di supportare un’enorme quantità di traffico dati, ma questa enorme quantità ha comunque un termine, un limite. E questo limite potrebbe causare il collasso o l’implosione di internet. Se avete mai gestito un sito e vi siete trovati nel punto in cui non avete potuto più caricare una foto perché c’era bisogno di espandere lo spazio disponibile, ecco, questo è il panorama che potrebbe presentarsi entro il 2023.  

Non è la teoria di un singolo

Quella che sembra la teoria di un pazzo, tuttavia, ha ampi riscontri anche tra le comunità scientifica, tra gli operatori delle infrastrutture e tra i professionisti delle telecomunicazioni, che si sono trovati d’accordo con Elliss al Royal Society di Londra dove si è recentemente discusso del futuro di internet. Da un lato una richiesta di traffico sempre maggiore e in continua crescita, dall’altro l’incapacità degli operatori di sopportare tale sforzo. Certo, 8 anni sono tanti, direte voi, soprattutto per una “entità” come internet, e ci sarà dunque tutto il tempo per correre ai ripari, sebbene il timore più grande sia quello che vede la richiesta di traffico dati correre a una velocità troppo forte per gli operatori.

 

Falso allarme?

Quel che pensiamo noi? Non c’è nulla di cui procurare allarme, poiché in ballo ci sono interessi troppo grandi e di fronte a una problematica reale e quasi apocalittica, le soluzioni si troveranno. E non dovremo necessariamente aspettare 8 anni…