La Juventus vince a San Siro contro i nerazzurri con una storica rimonta completata al 90esimo, il Napoli piegato a Firenze cede di schianto. Si chiude così la vicenda scudetto che ha appassionato tutti gli italiani, i bianconeri ritornano a 4 punti, possono anche perdere a Roma, a parità di punteggio vincerebbero per la miglior differenza reti. I tifosi partenopei schiumano rabbia, ma qualcosa rende questa sconfitta ancora più amara, il sospetto che questa volta sia intervenuto un potere che trascende quello del campo e che ha indirizzato le sorti del campionato.

Ma cosa c’entra Nettflix in tutto questo?

Napoli, Juventus e Netflix

Siamo ad ottobre del 2017 quando arrivano le prime notizie di un contatto tra Netflix e la Juventus per una serie tv dedicata alla squadra bianconera. Con il passare dei giorni poi la notizia prende corpo e si aggiungono nuovi dettagli, il club di Agnelli ha già l’accordo con il colosso dello streaming per registrare il back stage della stagione in corso, le riprese sono infatti già iniziate e proseguono senza sosta per tutta la durata del campionato. La prima parte viene mandata in onda a metà febbraio, pochi giorni dopo il pareggio dei bianconeri in Champions contro il Tottenham.

L’intenzione del club piemontese sarebbe stata quella di celebrare una storica cavalcata nel torneo continentale, così da vendere al mondo un prodotto spettacolare e celebrante le imprese del club in Europa. Nelle puntate già aggiunte in catalogo vengono poi mostrati diversi momenti del campionato, come la partita celebrativa dei 110 anni in casa contro il Benevento e la grande vittoria al San Paolo contro il Napoli, ma lo scudetto rimane assolutamente secondario rispetto all’importanza data dal documentario alla Champions League.

Il fatturato comanda, sempre

La serie (le prime tre puntate) si chiude per l’appunto con un grosso punto interrogativo sulla Champions, visto il pareggio con gol in casa con gli inglesi, le restanti tre puntate saranno poi trasmesse a luglio quando la stagione sarà conclusa.

Sappiamo poi come è proseguito il cammino dei bianconeri in Europa: vittoria (un po’ fortunosa) in Inghilterra e passaggio ai quarti. Tonfo in casa contro il Real, impresa a Madrid cancellata dal rigore concesso ai blancos all’ultimo respiro. L’impressione, secondo molti, è che quest’anno i bianconeri dovessero concentrarsi principalmente sulla coppa continentale, lasciando tutto sommato via libera al Napoli per la corsa scudetto, ma in un certo senso l’accordo con Netflix ha fatto saltare tutto.

Una volta fuori dalla Champions League, vera grande priorità per il colosso dello streaming di vendere il prodotto al resto del mondo (ricordiamo infatti che la serie è trasmessa anche negli altri paesi coperti dall’azienda, tra questi ovviamente gli USA), la Juventus è stata costretta a ripiegare su un campionato che l’ha vista protagonista di un testa a testa clamoroso come non si vedeva da anni con gli azzurri di Sarri. Cosa mostrare agli appassionati di calcio esteri a luglio? Una clamorosa debacle con tanto di sconfitta casalinga proprio contro la rivale? In questo scenario i complottisti si fanno largo: nello scontro diretto con il Napoli non ci sono stati appigli, la partita è andata avanti senza il minimo episodio dubbio, impossibile indirizzarla in questo senso, e dalla strategia di Allegri era chiaro che i bianconeri mirassero solo al pareggio a reti bianche.

L’occasione è invece arrivata nel match contro l’Inter, il vero match decisivo, quello che avrebbe sancito il sorpasso e assegnato probabilmente lo scudetto. La sensazione di molti è che la partita sia stata viziata da decisioni davvero ambigue, in un campionato che tutto sommato stava invece andando via senza grandi timori in questo senso, salvo forse l’altro match decisivo, quello contro la Lazio, quando ai biancocelesti viene negato un rigore solare per passare in vantaggio.

Vittoria che poi andrà ai bianconeri con gol di Dybala ancora all’ultimo secondo. In sintesi, i bianconeri non potevano più cedere quest’anno lo scudetto, troppo prestigio sarebbe venuto meno in giro per il mondo. Ad ogni modo, nessuno di noi conosce i fatti interni al palazzo, ci limitiamo a raccogliere le impressioni del web, con i tifosi inferociti sui social, e con chi ora guarda al passato con occhio del presente, e vede in quell’accordo chiamato First Team: Juventus, il germe di una grande orchestrazione.

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