Anche gli errori fanno notizia, anche quelli più assurdi creano maggior interesse, solitamente. Avete sentito dei nuovi messaggi di guancia su WhatsApp? Se vi state immaginando una nuova funzione o una nuova catena di sant’Antonio super virale, allora siete fuori strada. Vediamo di cosa si tratta.

WhatsApp e i messaggi di guancia

Di sciocchezze sul web ne abbiamo lette tante, ma indubbiamente quella che sta circolando negli ultimi giorni merita davvero un posto nella top ten. Sta di fatto che, molto probabilmente, i messaggi di guancia sono capitati un pò a tutti.

“Ma si può sapere di cosa si tratta?” vi starete chiedendo ora iniziando anche un po’ a stufarvi. Vi accontentiamo subito. I messaggi di guancia su WhatsApp sono quei messaggi assurdi che vengono fuori quando si poggia appunto la guancia sullo smartphone e iniziano a partire strane parole in chat.

“Ma per quale motivo dovrei mettere lo smartphone in faccia mentre sono su WhatsApp?”, altra giusta osservazione da parte vostra. Naturalmente, non si tratta di un’azione volontaria, ma di una sbadataggine. A questo punto entriamo nel dettaglio della questione. Per dare vita a questi famigerati messaggi di guancia è necessario che alcune coincidenze abbiano luogo. Innanzitutto, bisogna essere nella chat e aver avviato una conversazione. A quel punto, proprio mentre stiamo scrivendo un altro messaggio, ci arriva una chiamata.

Messaggi di guancia, come avvengono?

E cosa si fa quando arriva una chiamata? I casi sono tre; si risponde utilizzando l’auricolare (la miglior soluzione anche per motivi di salute, visto che evita il contatto del device con la testa), oppure attivando il viva voce (che però è decisamente poco discreto e anti privacy), infine si avvicina lo smartphone al volto, precisamente alla guancia. Ecco che a questo punto partono i messaggi di guancia.

Capita infatti spesso che lo schermo dello smartphone non si oscuro o vada a scatti, cosa che quindi non ci assicura lo spegnimento della funzione touch.

In questo modo quindi la nostra guancia va inavvertitamente a cliccare sulle parole suggerite dall’algoritmo di WhatsApp e finisce per comporre una frase che poi riletta diventa qualcosa di surreale. Il bello infatti è che questi messaggi, sempre per l’azione combinata di guancia, sensore che fa le bizze e casualità, vengono anche inviati, lasciando il nostro interlocutore interdetto.

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