Le nuove tecnologie stanno cercando di costruire un mondo migliore. Uno degli obiettivi che da tempo ci siamo prefissati è quello di giungere all’energia rinnovabile, e per farlo bisogna puntare con decisione a tre importanti tecnologie, l’Internet of Things (IoT), Intelligenza Artificiale (IA) e Big Data.

Energia rinnovabile, ecco come

Un’energia più pulita per un mondo migliore. Abbiamo tanto bisogno della tecnologia, non dobbiamo comunque mai dimenticare che la tecnologia è a nostro servizio, e sta quindi alle scelte e alle azioni dell’uomo la responsabilità di un suo cattivo impiego.

Gli esperti hanno ormai individuato la formula giusta, una vera e propria ricetta per giungere finalmente all’energia rinnovabile. Quando si parla di IoT applicato a questo specifico caso si pensa agli Smart Meters, si tratta di contatori intelligenti che raccolgono dati precisi sui consumi energetici.

Sapere precisamente quanto un dato sistema consuma, è il primo passo per tenere sotto controllo il dato. È inoltre fondamentale anche l’utilizzo di sensori, sempre al fine di avere una corretta erogazione dell’energia, senza sprechi. La sensoristica consente inoltre di intercettare immediatamente eventuali problemi e correre subito al riparo con un intervento tempestivo. L’altro grande big del terzetto, come dicevamo, è l’intelligenza artificiale. Per gestire i tanti e complessi dati raccolti è necessario un algoritmo che sappia coniugare le situazioni contingenti con gli obiettivi preposti dagli sviluppatori.

La trinità tecnologica per un’energia pulita

Come dicevamo, le applicazioni IA devono riuscire a sintetizzare i dati con complessi algoritmi capaci di tenere sotto controlli tutte le variabilità della produzione dei sistemi per l’energia rinnovabile, i quali naturalmente sono soggetti a molti fattori esterni, su tutti quelli meteorologici. In tutto questo abbiamo fatto un gran parlare di dati, ed è questo il collante che regola tutto il sistema, ovvero i Big Data. La terza parte della trinità tecnologica è praticamente sottintesa, visto che per Big Data si intente appunto la capacità di archiviare la grande mole di informazioni che algoritmi e sensori vari devono maneggiare.

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