La diversità delle lingue e le difficoltà nel comprendere e farsi capire sono molto limitanti per i rapporti sociali, soprattutto nel momento in cui si hanno conoscenze – per amicizia o per lavoro – che parlano una lingua diversa dalla nostra. Imparare quella lingua è un tesoro di inestimabile valore per poter comunicare con chiunque,anche se la ricerca di un linguaggio comune ha appassionato da secoli linguisti di tutto il mondo. Il linguaggio comune, universale e internazionale, invero, oggi c’è, esiste e il suo alfabeto è fatto di emoticon, ovvero icone animate e non che tendono a esprimere una particolare condizione d’animo, ad arricchire un messaggio scritto di un’espressione facciale che ovviamente è nascosta, a evitare qualunque tipo di fraintendimento e soprattutto è un linguaggio comprensibile da tutti.

Per questo motivo ogni anno questo vocabolario si arricchisce di nuove emoticon: nel 2016 saranno ben 74 le nuove emoticon che arricchiranno il bagaglio di quelle già esistenti.   A scegliere le nuove 74 emoticon gli stessi utenti, a cui l’Unicode Consortium ha richiesto mesi fa di condividere i propri gusti in fatto di faccine. L’introduzione delle nuove emoticon sarà effettuata a giugno 2016, lo stesso periodo nel quale sarà rilasciata la nuova versione Unicode 9.0. La lista non è ancora definitiva e potrebbero cambiare alcuni elementi, ma nel frattempo ci sono alcune emoticon che sono già in bella vista sotto gli occhi di tutti. Tra queste spiccano il clown, il re e la regina, la donna incinta, le dita incrociate, il braccio teso intento a farsi il selfie, il cowboy, l’avocado, la carota, il bacon grigliato, il gesto della cornetta, la volpe, il gufo e il delfino, la faccina che si soffia il naso, il giocatore di pallamano e il giocatore di pallanuoto. Queste sono solo alcune delle nuove emoticon, molte delle quali sono anche in tema Olimpiadi di Rio 2016, il cui arrivo è previsto per la prossima estate.
  Quello delle emoticon è un linguaggio universale che lo scorso anno ha ricevuto anche una importante onorificenza assegnatagli dall’Oxford Dictionaries, che ha premiato l’emoticon che piange dal ridere come Word of the Year 2015, segno emblematico che il linguaggio internazionale e comprensibile a tutti delle emoticon sta ormai togliendosi di dosso quell’aura infantile che l’ha sempre accompagnato per entrare finalmente nell’età adulta, nell’età del riconoscimento – anche – istituzionale.   Insomma, non ci resta che attendere la prossima estate per dare ampio spazio alla nostra fantasia e creatività e condire i nostri messaggi con nuove emoticon divertenti ed espressive.