Mentre la Juve festeggia il suo settimo scudetto consecutivo, il calcio italiano rischia di fare davvero una brutta fine. I diritti tv della Serie A rimangono un grande mistero, la stagione si è praticamente conclusa o quasi ma ad oggi ancora non sappiamo dove e se vedremo le partite del prossimo campionato.

Diritti tv Serie A, il grande mistero

A parlare stavolta è Malagò, presidente del CONI: “Se c’è il rischio che almeno la prima giornata del prossimo campionato si debba seguire alla radio, come un tempo? Sinceramente no, non penso ci sia questo rischio reale, però credo che nell’assemblea del 22 maggio si debba prendere con coraggio una decisione. Decisione che io mi auguro sia all’unanimità o la più ampia possibile”. 

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Secondo Malagò quindi tutto tranquillo, alla fine l’accordo si troverà, ma continuiamo a non capire in che modo, visto che MediaPro sta anche iniziando ad arrabbiarsi.

Ora l’azienda spagnola, che al momento detiene i diritti della serie A con l’obbligo però di rivenderli a terzi, fa causa proprio ai suoi avversari e chiede agli organi competenti di rivedere la decisione dell’Antitrust che aveva accettato le rimostranze di Sky. La situazione quindi si infittisce sempre più e si inaspriscono i rapporti. Intanto, anche il gruppo Perform potrebbe dare una ventata di speranza, poiché sembrerebbe essere interessato ai diritti per il pacchetto streaming, in questo modo quindi farebbe guadagnare qualcosina a MediaPro.

Il 22 maggio dunque nuovo capitolo di quella che sta diventando una vera e propria telenovela. Nonostante le difficoltà della situazione, anche noi vogliamo credere che un accordo sia ancora possibile, del resto seguire le partite via radio sarebbe davvero una sconfitta clamorosa per il nostro sistema calcio e avrebbe delle conseguenze apocalittiche anche sulle nostre squadre.

Probabilmente infatti una situazione del genere potrebbe addirittura uccidere il campionato stesso, un rischio che i tifosi non vogliono assolutamente correre.

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