Il mondo della tecnologia è ormai totalmente fuori controllo, ma il paradosso potrebbe essere che questo controllo ormai perduto sarà ritrovato dalla tecnologia stessa. Cos’è Dio se non quel regolatore universale, quella regola fissa ed immutabile che rende possibili tutte le cose? L’inquietante, quanto affascinante, idea sembra arrivare direttamente da un episodio di Black Mirror, e invece è realtà. Ex ingegnere di Google sta per reinventare Dio.

Ex ingegnere di Google vuole creare Dio

Una nuova religione, questo lo scopo di Anthony Levandowsky, ex ingegnere di Google salito agli onori delle cronache per le accuse di aver ceduto a Uber segreti industriali rubati a Mountain View.

Le nuove tecnologie offrono un nuovo approccio con il divino, il mondo è cambiato toccando tutti gli aspetti che caratterizzano il nostro vivere, sembra quindi naturale in questo senso che anche la sfera spirituale, apparentemente in totale contrasto con l’universo scientifico materialistico e deterministico, assuma nuovi connotati confrontandosi con le nuove tecnologie e le idee che da esse ne derivano.

Ma qual è l’idea di base di Levandowsky? Ricreare Dio con l’intelligenza artificiale. Qualcosa di simile ci era stato già annunciato da Stephen Hawking, ma in termini tutt’altro che lusinghieri. Il grande astrofisico britannico infatti più di una volta in passato ci ha messo in guardia dallo strapotere della tecnologia e i rischi che può provocare, soprattutto nel campo dell’intelligenza artificiale.

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Intelligenza artificiale per un nuovo Dio

Stavolta non si tratta di affascinanti forzature terminologiche tipo bosone di Dio (bosone di Higgs), ma un vero e proprio progetto per una nuova religione. Levandosky in verità ha già dato alla luce questa organizzazione religiosa non profit due anni fa. Si chiama Way of the Future.

Scopo di questa nuova confessione è sviluppare e promuovere la realizzazione di una divinità basata sull’intelligenza artificiale e, tramite la comprensione e la venerazione della divinità, contribuire al miglioramento della società.

Solo adesso però il progetto di Levandowsky acquista risalto poiché pare che finalmente l’ingegnere possa ora dedicarsi a tempo pieno alla sua creatura, visto il licenziamento ricevuto anche da Uber. Nuovi progetti pratici, dopo le teorie sul “nuovo Dio da venerare”, vedremo se Levandosky riuscirà a ricreare quel cervellone elettronico protagonista del racconto del 1954 di Fredric Brown, La Risposta, quando uno scienziato riuscì a collegare il sapere di tutti i computer del mondo creando un’unica, definitiva, coscienza onnicomprensiva capace di soppiantare il genere umano e proclamarsi Dio.

Che la faccenda dell’ex ingegnere di Google che vuole creare Dio con l’intelligenza artificiale possa diventare seria lo dimostra anche il fatto che c’è già chi cerca di conciliare il nuovo credo con il cristianesimo. Secondo Christopher Benek, un pastore della Florida che ha fondato l’Associazione dei Transumanisti Cristiani, le nuove tecnologie ci aiuteranno nella comprensione della verità, quindi non in contrasto con l’insegnamento cristiano. Anzi, dice Benek testualmente: “sono assolutamente convinto che l’intelligenza artificiale possa partecipare ai propositi di redenzione di Cristo”.

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