Un’altra brutta tegola si schianta sul mondo di internet, rischio privacy altissimo per milioni di internauti, precisamente si parla di 73 milioni di utenti, ai quali sono stati rubati i dati e ora vengono venduti sul Dark Web, situata nelle profondità del deep web, questo luogo oscuro e malvagio protagonista di tante leggente metropolitane e creepypasta.

Utenti venduti al dark web

La nostra privacy ce la siamo giocata da un pezzo, e tutto sommato lo abbiamo accettato volontariamente andando a mettere di nostra spontanea iniziativa le nostro informazioni e foto personali sui social.

Se ciò non bastasse però ci sono anche degli hacker che vanno a caccia di dati per professione. A scoprire il furto è ZDNet. Secondo la piattaforma il gruppo ShinyHunters è riuscito ad entrare nel sistema di alcuni siti per trafugare i dati degli iscritti.

Per la precisione i siti in questione sono Zoosk, app di incontri, dal quale provengono circa 30 milioni di utenti rubati, mentre da Chatbooks ne derivano altri 15 milioni. I restanti 28 milioni di dati rubati vengono da indirizzi sparsi. Gli hacker denominati ShinyHunters non sono certo nuovi a questo tipo di furti, a inizio mese avevano rubato il database di Tokopedia e messo in vendita sul dark web per 5000 dollari.

Nota anche la violazione di GitHub privati di Microsoft con 500 GB di dati sensibili portati via. Insomma, dei professionisti del settore che ora rivenderanno questi 73,2 milioni di dati raccolti sul web e li venderanno agli interessati, chiunque essi siano. E già, perché la particolarità del Deep Web è proprio questa, nessun controllo, il mondo di internet nudo e crudo senza i filtri del motore di ricerca che censura con i suoi algoritmi ogni cosa.

Naturalmente, il grosso degli interessati saranno ancora una volta le grandi e piccole aziende che vorranno conoscerci per venderci al meglio i loro prodotti, ma naturalmente la notizia darà anche adito a qualche buon narratore di creepypasta di inventare qualche bella leggenda, come ad esempio maniaci interessati a nostre foto e indirizzi, cosa che del resto non è comunque da escludere affatto.

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