Nel campo dell’arte ci è entrata già da un po’ mettendosi al servizio della pittura, ma ora l’intelligenza artificiale supera sé stessa arrivando anche a comporre musica. Avete capito bene, l’IA è stata capace di registrare un album musicale di genere black metal.

IA e musica, il black metal fa da esperimento

Dopo la rivoluzione norvegese dei primi anni 90, il black metal ora si lancia verso nuovi territori con l’intelligenza artificiale. Arriva infatti il primo album musicale interamente composto da un algoritmo.

Gli ideatori del progetto sono Zack Kukowski e CJ Carr, nasce così Dadabots, questo il nome dell’IA autore dell’album musicale il cui titolo è Coditany of Timeness. Ma come è stato possibile tutto ciò? Inserendo in un algoritmo a rete neurale alcuni “frammenti” del primo disco dei Kralice, black death metal band statunitense, e lasciando che il computer studiasse i meccanismi della musica attraverso la tecnica del machine learning.

Dopo tre lunghi anni di tentativi andati a vuoto, ecco che finalmente arriva alla luce questa opera black metal. Dopo una serie di rumori casuali, ecco che il computer è riuscito ad elaborare una vera e propria melodia (per quanto possa definirsi melodico questo particolare genere musicale, s’intende). Una serie di riff legati e coerenti tra loro per nulla casuali e ben piazzati. Anche il titolo è opera del cervellone elettronico, così come l’art work della copertina. Insomma, un lavoro completo che è stato già messo in vendita.

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Black metal e IA, il progetto Dadabots continuerà con altri generi

Il progetto Dadabots però non si fermerà qui, il black metal non sarà l’unico esperimento del duo, nelle prossime settimane arriveranno altri album, di generi diversi: jazz, rock e hard rock. Una volta finiti gli esperimenti pubblicheranno un saggio intitolato Generating Death Metal and Math Rock al Machine Learning for Creativity and Design Workshop che si terrà a Long Beach, in California.

Ma com’è questo album di black metal completamente creato al computer? Abbiamo ascoltato alcuni brani e l’impressione che molti passaggi siano legati un po’ alla rinfusa c’è. Dobbiamo dire che il black metal però si presta molto a questo tipo di esperimenti, del resto negli ultimi tempi è diventato poi uno dei generi musicali più avanguardisti. Sarà quindi molto interessante vedere se l’IA riuscirà a superare il test anche con generi decisamente meno sperimentali e più orecchiabili come l’hard rock, mentre immaginiamo una psichedelia simile anche per la prova di jazz.

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