Non allarmatevi se visualizzerete il seguente messaggio su WhatsApp: “I messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protetti con la crittografia end-to-end“, con tanto di invito a selezionare un’opzione finalizzata a riferire ulteriori informazioni su questa novità. Non si tratta di un virus, né di un link fraudolento, ma di un progetto su cui il team del servizio di messaggistica istantanea più utilizzato al mondo sta lavorando da ormai 2 anni. Con il nuovo aggiornamento dell’applicazione avrete dunque a disposizione una maggiore protezione e sicurezza per le vostre conversazioni private.

Il tutto è stato confermato in un post pubblicato sul blog ufficiale di WhatsApp nel quale si spiegano i vantaggi apportati da questa rivoluzionaria novità, che renderà l’applicazione il servizio di messaggistica con crittografia end-to-end – sfruttando la tecnologia Signal – più vasto del mondo, visto l’enorme bacino di utenti.   [tweet_box design=”box_09″ float=”none”]La crittografia end-to-end sarà il futuro della comunicazione personale, afferma Jan Koum #WhatsApp[/tweet_box]   Sul blog ufficiale di WhatsApp, si leggono infatti le seguenti informazioni: “Da oggi abbiamo completato uno sviluppo tecnologico che rende WhatsApp leader nella protezione delle comunicazioni private: la crittografia end-to-end. Da adesso, quando tu e i tuoi contatti utilizzate l’ultima versione dell’app, ogni chiamata, messaggio, foto, video, file e messaggio vocale che invierai sarà crittografato end-to-end di default, anche nelle conversazioni di gruppo. L’idea è semplice. Quando invii un messaggio l’unica persona o chat di gruppo che può leggerlo è la persona o il gruppo che lo ha ricevuto. Nessun altro può vedere dentro quel messaggio, nessuno fra cybercriminali, hacker, regimi oppressivi. Neanche noi. La crittografia end-to-end rende le conversazioni su WhatsApp private, come se fossero conversazioni faccia a faccia”.   Il momento in cui la crittografia end-to-end è stata introdotta su WhatsApp è a dir poco emblematico e non sappiamo – non ne possiamo avere la controprova – se sarebbe stata in ogni caso implementata in questo periodo qualora non ci fosse stata la battagliera discordia tra Apple e FBI, con quest’ultima che sarebbe riuscita a sbloccare un iPhone senza l’autorizzazione di Cupertino in merito alle indagini sull’attentato di San Bernardino.
Già nel 2014 la crittografia venne gradualmente inserita sull’applicazione, inizialmente su Android, ma solo concernente i messaggi di testo. Ciò che è arrivato di seguito è stato lo sviluppo per iOS e gli altri sistemi operativi, fino a oggi, quando la novità è diventata praticamente l’opzione attiva di default e riguarda anche file, video e altri file e documenti scambiati durante le conversazioni.   La crittografia end-to-end è un sistema di protezione molto efficace per ciò che concerne lo scambio di informazioni, messaggi, file e altra documentazione in rete o tramite servizi. End-to-end, infatti, significa semplicemente che il sistema di protezione agisce su tutto il percorso di comunicazione, dall’inizio alla fine, dall’invio alla ricezione e il messaggio viene scambiato con una chiave di cifratura diversa per ogni singolo dato, di cui solo mittente e destinatario del messaggio o della conversazione sono a conoscenza e la sua decifrazione può essere attuata solo da questi ultimi due.   La novità appena introdotta su WhatsApp – non sarà necessario attivarla in autonomia perché sarà implementata automaticamente – resta dunque di una fondamentale importanza per il futuro della comunicazione. L’azienda ha infatti affermato che “WhatsApp risulta fra le poche piattaforme di comunicazione che hanno sviluppato una crittografia end-to-end completa e attiva di default per ogni azione che si compie nel servizio e si prospetta che ciò rappresenterà il futuro della comunicazione personale“. Sulla stessa lunghezza d’onda, ovviamente, Jan Koum: “D’ora in avanti ogni singola persona che utilizza WhatsApp per restare in contatto con parenti e amici in tutto il mondo potrà farlo liberamente e in piena sicurezza”.